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Saffo presenta : BABY SATAN N.4 VERGINI PER IL SACRIFICIO 1970 S.I.E.

59,50

1 disponibili

Descrizione

ULTIMO NUMERO PRIMA DI ESSERE RIMANDATA DEFINITIVAMENTE ALL’ INFERNO PER BABY SATAN, L’ ANTESIGNANA DI LUCIFERA GRAFICAMENTE AFFIDATA ALL’ ERETICO FLORIANO BOZZI CHE CON QUESTA SERIE SI ILLUDEVA DI RIMEDIARE ALMENO IN PARTE AL DISASTRO ETICO, ARTISTICO E NEUROLOGICO DI URANELLA, MA CHE INVECE NON FECE ALTRO CHE AGGRAVARE ANCOR PIU’ LA SUA GIA’ SCOMODA E TRABALLANTE POSIZIONE DI CORRUTTORE DI MINORENNI E DI MINORATI


art : FLORIANO BOZZI

Saffo presenta : BABY SATAN  , ALBO ORIGINALE DEL 1970, EDIZIONI S.I.E. SOCIETA’ INIZIATIVE EDITORIALI MILANO.

CONDIZIONI: BUONISSIME, SOTTILI PIEGHETTINE IN COPERTINA E RETROCOPERTINA, PICCOLO RESTAURO NELL’ INTERNO DI COPERTINA, L’ ALBO NON E’ DI RESA

citiamo (quasi) integralmente dall’ eccellente blog CHICO E I FUMETTI :

Baby Satan è una giovane
fanciulla nel medioevo dell’anno 1000 che, scappata dalle grinfie di
uomini e donne malvagie che hanno ucciso il suo innamorato e vogliono abusare di lei per il proprio piacere sessuale, incontra nel bosco un
negromante che la trasforma in strega, permettendole così di poter
mettere in atto le sue atroci vendette contro chi le ha voluto male.

L’ autore grafico Floriano Bozzi vi ripete tutte le formule collaudate in Uranella e Jessica,
con le sue eroine in pose plastiche e conturbanti, ed esseri spaventosi , come
gli scheletri animati e i draghi, la cui mostruosità può essere adattata a ogni
genere di storia, dalla fantascienza, al fantasy, all’horror allo
storico medievale. Le tavole che seguono sono tratte da Baby Satan ma potevano trovare (e hanno trovato) tranquillamente posto anche nelle collane precedenti:

In Baby Satan, tuttavia, c’è anche qualcosa di diverso e nuovo che invece non è presente in Uranella e Jessica.

I personaggi femminili acquistano adesso una dimensione sessuale più
esplicita, non soltanto nei dialoghi e ma anche nell’introduzione nel
disegno di riferimenti più o meno velati a pratiche e tendenze sessuali
fino a poco tempo prima inenarrabili, come il sadomaso o l’omosessualità
femminile:

  
Del resto, l’editore della collana non è più lo storico Bianconi, ma la neonata SIE (Società Iniziative Editoriali).
Sarannno case editrici d’avanguardia come questa, nate alla fine degli
anni ’60 con un progetto editoriale di rottura con la tradizione, a
traghettare il fumetto nel nuovo decennio con l’inserimento di temi e
immagini che l’establishment dell’editoria (e della società) non
riusciva ancora ad accettare. 
Uranella e Jessica erano uscite fra l’agosto 1966 e il febbraio 1969. Il primo numero di Baby Satan
fu pubblicato nel dicembre 1969, gli altri nel 1970. Pochi mesi di
differenza che sono però un punto di svolta notevole nella storia del
fumetto in Italia, in graduale ma rapido passaggio dalla nudità velata a quella esplicita. Anche per Baby Satan
avviene esattamente lo stesso, e se nel primo albo (ancora anni ’60) 
il seno viene nascosto (come si vede nelle due immagini precedenti), già
dal secondo numero (Febbraio 1970) Bozzi può sbizzarrirsi:

A mio avviso, la nudità senza sottintesi non aggiunge né toglie nulla
alla sensualità delle tavole di Bozzi, ma forse a partire da questo
momento cambia, in un certo modo, la percezione complessiva della
singola tavola: se prima era l’armonia della figura femminile nel suo
insieme e nel suo contesto a suscitare un senso di coinvolgimento e a
innescare il meccanismo di attrazione dei sensi, adesso è inevitabile
che il disegno converga in direzione di un punto centrale: la nudità
rivelata in primo piano che costringe a un ruolo secondario e di sfondo
tutto il resto (chi di voi ha davvero prestato attenzione al teschio nella tavola precedente?).
E’ chiaro che questi cambiamenti rispetto al passato sono ordini di scuderia. Il direttore responsabile della SIE e l’autore dei testi di Baby Satan era niente meno che Erasmo Buzzacchi, che nel decennio precedente si era messo in luce, soprattutto, per aver scritto numerose storie di Kriminal per l’Editoriale Corno.
E’ evidente che fu Buzzacchi a optare per questa svolta nel disegno,
dato che qualcosa di analogo avvenne anche nelle altre testate della
casa editrice (compresa Angelica ).
La sceneggiatura di Buzzacchi, rispetto a quella di Pier Carpi per Uranella e Jessica, cambia completamente anche la concezione della figura del Mostro. L’ambientazione medievale di Baby Satan non disdegna, come abbiamo visto, draghi, scheletri e quant’altro ma, rispetto al medieval-fantasy di Jessica e la fantascienza di Uranella,
vuole rimanere maggiormente ancorata alla realtà. Fin dalla prima
pagina di ogni albo, questo intento è messo bene in chiaro da
un’epigrafe:
 Anche se poi, in verità, i massimi accenni ai presunti veri “riti e formule degli antichi testi” si riducono a questo:
Ma l’ambizione al realismo trasforma eccome la figura del Mostro. I veri Mostri di Buzzacchi
non sono più draghi e scheletri, ma diventano invece gli esseri umani
malvagi e meschini, la cui bruttezza interiore si esprime in un ancora
peggiore deformità e sconcezza esteriore. L’aspetto ancora più
interessante, però, è l’evoluzione del rapporto che il personaggio di Baby Satan ha con questi figuri. 
Dapprima, ritenuta morta, la giovane strega viene seppellita, e  il gobbo becchino la dissotterra per abusare di lei:
Ma la reazione di Baby Satan non si fa attendere:
Poi è il turno dello stregone, al quale, invece, Baby Satan si concede:
  
Dopo lo stregone, tocca al borgomastro. Non solo Baby Satan si concede, ma lo invita attivamente a godere di lei:
E infine, Baby Satan incontra il mostruoso Fornicus, la cui mostruosità non è solo esteriore ma è pure celata… sotto le mutande. Per la giovane sarà la perdizione totale.

Questa  conclusione, in cui Donna e Mostro raggiungono la loro
abominevole e sensuale vetta, suggella  il legame indissolubile che
esiste fra i due soggetti quando disegnati da Floriano Bozzi ed è degno coronamento della Rubrica che abbiamo voluto dedicare al maestro.
Collezionisticamente parlando:
Baby Satan è una collana composta da 4 albi, usciti fra il 1969 e il 1970 ed. SIE.
La spesa per averli non dovrebbe essere eccessiva, né la fatica per
trovarli, dato che in anni recenti ne sono uscite alcune serie complete
da vecchi magazzini. Esiste anche una raccolta, più difficile. E’ il n. 4 della serie Eroine dell’Avventura (1/23, SIE 1970) che ripropone i primi 3 albi. Infine, le storie (o almeno alcune) sono state ristampate pur se in maniera un pò ignobile all’interno delle collane Pocket Verdi  e Pocket Blu, Emmevi editrice 1974.

Le quattro copertine della prima edizione, disegnate da Floriano Bozzi




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