Descrizione
ULTIMO NUMERO PRIMA DI ESSERE RIMANDATA DEFINITIVAMENTE ALL’ INFERNO PER BABY SATAN, L’ ANTESIGNANA DI LUCIFERA GRAFICAMENTE AFFIDATA ALL’ ERETICO FLORIANO BOZZI CHE CON QUESTA SERIE SI ILLUDEVA DI RIMEDIARE ALMENO IN PARTE AL DISASTRO ETICO, ARTISTICO E NEUROLOGICO DI URANELLA, MA CHE INVECE NON FECE ALTRO CHE AGGRAVARE ANCOR PIU’ LA SUA GIA’ SCOMODA E TRABALLANTE POSIZIONE DI CORRUTTORE DI MINORENNI E DI MINORATI
art : FLORIANO BOZZI
Saffo presenta : BABY SATAN , ALBO ORIGINALE DEL 1970, EDIZIONI S.I.E. SOCIETA’ INIZIATIVE EDITORIALI MILANO.
CONDIZIONI: BUONISSIME, SOTTILI PIEGHETTINE IN COPERTINA E RETROCOPERTINA, PICCOLO RESTAURO NELL’ INTERNO DI COPERTINA, L’ ALBO NON E’ DI RESA
citiamo (quasi) integralmente dall’ eccellente blog CHICO E I FUMETTI :
Baby Satan è una giovane
fanciulla nel medioevo dell’anno 1000 che, scappata dalle grinfie di
uomini e donne malvagie che hanno ucciso il suo innamorato e vogliono abusare di lei per il proprio piacere sessuale, incontra nel bosco un
negromante che la trasforma in strega, permettendole così di poter
mettere in atto le sue atroci vendette contro chi le ha voluto male.
L’ autore grafico Floriano Bozzi vi ripete tutte le formule collaudate in Uranella e Jessica,
con le sue eroine in pose plastiche e conturbanti, ed esseri spaventosi , come
gli scheletri animati e i draghi, la cui mostruosità può essere adattata a ogni
genere di storia, dalla fantascienza, al fantasy, all’horror allo
storico medievale. Le tavole che seguono sono tratte da Baby Satan ma potevano trovare (e hanno trovato) tranquillamente posto anche nelle collane precedenti:
In Baby Satan, tuttavia, c’è anche qualcosa di diverso e nuovo che invece non è presente in Uranella e Jessica.
I personaggi femminili acquistano adesso una dimensione sessuale più
esplicita, non soltanto nei dialoghi e ma anche nell’introduzione nel
disegno di riferimenti più o meno velati a pratiche e tendenze sessuali
fino a poco tempo prima inenarrabili, come il sadomaso o l’omosessualità
femminile:
Sarannno case editrici d’avanguardia come questa, nate alla fine degli
anni ’60 con un progetto editoriale di rottura con la tradizione, a
traghettare il fumetto nel nuovo decennio con l’inserimento di temi e
immagini che l’establishment dell’editoria (e della società) non
riusciva ancora ad accettare.
fu pubblicato nel dicembre 1969, gli altri nel 1970. Pochi mesi di
differenza che sono però un punto di svolta notevole nella storia del
fumetto in Italia, in graduale ma rapido passaggio dalla nudità velata a quella esplicita. Anche per Baby Satan
avviene esattamente lo stesso, e se nel primo albo (ancora anni ’60)
il seno viene nascosto (come si vede nelle due immagini precedenti), già
dal secondo numero (Febbraio 1970) Bozzi può sbizzarrirsi:
alla sensualità delle tavole di Bozzi, ma forse a partire da questo
momento cambia, in un certo modo, la percezione complessiva della
singola tavola: se prima era l’armonia della figura femminile nel suo
insieme e nel suo contesto a suscitare un senso di coinvolgimento e a
innescare il meccanismo di attrazione dei sensi, adesso è inevitabile
che il disegno converga in direzione di un punto centrale: la nudità
rivelata in primo piano che costringe a un ruolo secondario e di sfondo
tutto il resto (chi di voi ha davvero prestato attenzione al teschio nella tavola precedente?).
E’ evidente che fu Buzzacchi a optare per questa svolta nel disegno,
dato che qualcosa di analogo avvenne anche nelle altre testate della
casa editrice (compresa Angelica ).
vuole rimanere maggiormente ancorata alla realtà. Fin dalla prima
pagina di ogni albo, questo intento è messo bene in chiaro da
un’epigrafe:
non sono più draghi e scheletri, ma diventano invece gli esseri umani
malvagi e meschini, la cui bruttezza interiore si esprime in un ancora
peggiore deformità e sconcezza esteriore. L’aspetto ancora più
interessante, però, è l’evoluzione del rapporto che il personaggio di Baby Satan ha con questi figuri.
abominevole e sensuale vetta, suggella il legame indissolubile che
esiste fra i due soggetti quando disegnati da Floriano Bozzi ed è degno coronamento della Rubrica che abbiamo voluto dedicare al maestro.
La spesa per averli non dovrebbe essere eccessiva, né la fatica per
trovarli, dato che in anni recenti ne sono uscite alcune serie complete
da vecchi magazzini. Esiste anche una raccolta, più difficile. E’ il n. 4 della serie Eroine dell’Avventura (1/23, SIE 1970) che ripropone i primi 3 albi. Infine, le storie (o almeno alcune) sono state ristampate pur se in maniera un pò ignobile all’interno delle collane Pocket Verdi e Pocket Blu, Emmevi editrice 1974.
Le quattro copertine della prima edizione, disegnate da Floriano Bozzi |