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PECOS BILL albo d’oro mondadori N.289 63° LXIII episodio LE ULTIME DODICI ORE

9,79

Esaurito

Categoria:

Descrizione

Cod.EA

PECOS BILL
IL LEGGENDARIO EROE DEL TEXAS

63° LXIII Episodio

LE ULTIME DODICI ORE

LA COAZIONE A RIPETERE DEGLI EROI WESTERN DI FABBRICAZIONE NOSTRANA, INAUGURATA DAL PRECURSORE E BATTISTRADA KIT CARSON NEL 1937, HA UN SUSSULTO DECISIVO DI DIGNITOSA QUALITA’ E SI IMPONE A LIVELLI DI DIFFUSIONE POPOLARE SEMPRE MAGGIORI AVVIANDOSI AI MASSIMI TRIONFI EDITORIALI ALLA FINE DEGLI ANNI QUARANTA PRIMA CON L’ AMBIGUO TEX BONELLIANO (UN FARABUTTO EMARGINATO E DEVIANTE CHE POI SI REDIME E DA LADRO SI RICICLA OPPORTUNISTICAMENTE IN GUARDIA, COME DEL RESTO AVEVANO APPENA FATTO TANTI EX FASCISTI) E SUBITO DOPO CON QUESTO DINAMICO  E SGARGIANTE PECOS BILL RIPRESO DALLA LETTERATURA D’ APPENDICE AMERICANA DI INIZIO NOVECENTO E SAPIENTEMENTE RIADATTATO DA MARTINA PER IL CONFUSO IMMAGINARIO ED IL DIFFICILE MERCATO DI UN PAESE CHE STAVA ANCORA FINENDO DI RIMUOVERE LE MACERIE MATERIALI E CULTURALI DI OLTRE VENT’ANNI DI OLIO DI RICINO PRIMA E DI BOMBE POI, PER RICONVERTIRSI APPARENTEMENTE IN UN ALLEGRO E QUASI SPENSIERATO TEATRINO DI DIVERBI E DISPUTE ACCESE MA LEALI TRA PEPPONI E DONCAMILLI.

 

 

Nella pagina centrale : LA GALLERIA DI PECOS BILL – Henry Henry

 

Testi di GUIDO MARTINA

Disegni di RINALDO DAMI (ROY D’AMY)


ALBO D’ORO n.289 , 24 novembre 1951, Arnoldo Mondadori Editore, spillato, formato cm. 17,3×24,6 , a colori, 36 pagine

IN BUONISSIME CONDIZIONI , UN PO’ DI USURA IN COSTOLA E GRAFFETTE OSSIDATE 

 

Il 15 gennaio 1937 la casa editrice Mondadori, che in Italia ha l’esclusiva sui personaggi Disney, mette in edicola una collana, a tiratura mensile, che dopo 41 numeri, il 15 agosto 1940, viene sospesa.
Si tratta dell’Albo d’Oro, un fumetto di grande formato (circa 18 per 25 cm) con 36 pagine, alternate a coppia in bianco e nero e a colori, la cui produzione riprende l’11 maggio 1946 con una tiratura questa volta settimanale.
Dopo qualche tempo la produzione delle storie Disney comincia a diventare insufficiente rispetto alla periodicità settimanale dell’Albo d’Oro.
Viene dato quindi allo scrittore Guido Martina e al pittore Raffaele Paparella (successivamente affiancato dai pittori Pier Lorenzo De VitaGino D’AntonioAntonio CanaleRinaldo D’AmiPietro GambaDino Battaglia e altri) l’incarico di realizzare un nuovo fumetto da inserire nella collana.
Nasce così Pecos Bill, il cui primo albo, l’Albo d’Oro n. 186, esce il 3 dicembre 1949.
Guido Martina si documenta scrupolosamente e meticolosamente, leggendo parecchie pubblicazioni americane su questo eroe un po’ spaccone che cavalca gli uragani, cattura le stelle con il suo lazo in una terra, il Texas, dove tutto è più grande che in tutto il resto del mondo e dove le mosche sono grosse come aquile.

Ma il Pecos Bill di Martina, pur immerso in un’atmosfera quasi magica, è un personaggio più realistico ed è affiancato da persone realmente vissute, trasformate naturalmente secondo la visione dell’autore.
C’è un Davy Crockett (personaggio in cui Martina dimostra la sua sottile ironia), che nella realtà è morto ad Alamo nel 1836, una dozzina di anni prima, e una Calamity Jane, che invece nasce solo nel 1852, ben quattro anni dopo rispetto il leggendario 1848, anno in cui iniziano le avventure di Pecos Bill, eroe elegante, biondo con una curiosa frezza di capelli neri, pantaloni con frange svolazzanti e sempre in ordine, avventure che sono immerse in una fantasia più credibile rispetto al mito creato dal folklore americano.
Nelle sue storie non mancano i personaggi femminili: tutt’altro.
Sono sempre presenti, sia le eroine, sia le donne malvagie, che però spesso si ravvedono.
E naturalmente non manca la fidanzata, la piccola Sue, profondamente innamorata e ricambiata dal suo Pecos Bill.
E non manca neppure l’eroina segretamente innamorata di lui: la ex fuorilegge, già citata, Calamity Jane, rude e intrepida, ma debole come una donna innamorata.
E infine non manca, non ultimo, il suo fedele amico e fratello Penna Bianca (che curiosamente ha le stesse iniziali di Pecos Bill), guerriero della gloriosa tribù degli Apaches Athapaskan.
Il nostro eroe rifugge la violenza (non di rado i ‘cattivi’ si redimono, colpiti dalla sua generosità e dal suo perdono) e non usa armi da fuoco, ma solo il suo infallibile lazo a cavallo del suo indomito puledro nero.

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HANNO FATTO L’ ITALIA, POI ALBERTO MANZI E GIANNI IPPOLITI HANNO FATTO
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