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MARIO LAVEZZI – FILOBUS cgd 20022 LP 33 giri 1978 IT

29,00

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Categoria:

Descrizione

PREMESSA: LA SUPERIORITA’ DELLA MUSICA SU VINILE E’ ANCOR OGGI SANCITA, NOTORIA ED EVIDENTE. NON TANTO DA UN PUNTO DI VISTA DI RESA, QUALITA’ E PULIZIA DEL SUONO, TANTOMENO DA QUELLO DEL RIMPIANTO RETROSPETTIVO E NOSTALGICO , MA SOPRATTUTTO DA QUELLO PIU’ PALPABILE ED INOPPUGNABILE DELL’ ESSENZA, DELL’ ANIMA E DELLA SUBLIMAZIONE CREATIVA. IL DISCO IN VINILE HA PULSAZIONE ARTISTICA, PASSIONE ARMONICA E SPLENDORE GRAFICO , E’ PIACEVOLE DA OSSERVARE E DA TENERE IN MANO, RISPLENDE, PROFUMA E VIBRA DI VITA, DI EMOZIONE E  DI SENSIBILITA’. E’ TUTTO QUELLO CHE NON E’ E NON POTRA’ MAI ESSERE IL CD, CHE AL CONTRARIO E’ SOLO UN OGGETTO MERAMENTE COMMERCIALE, POVERO, ARIDO, CINICO, STERILE ED ORWELLIANO,  UNA DEGENERAZIONE INDUSTRIALE SCHIZOFRENICA E NECROFILA, LA DESOLANTE SOLUZIONE FINALE DELL’ AVIDITA’ DEL MERCATO E DELL’ ARROGANZA DEI DISCOGRAFICI .

MARIO LAVEZZI
filobus

Disco LP 33 giri , 1978, CGD / CBS Sugar , CGD 20022 , italia , first press / prima stampa
CONDIZIONI ECCELLENTI, vinyl ex++/NM, cover ex++/NM

http://digilander.libero.it/eleplace/mario_lavezzi.jpg

Dopo tanta gavetta e quintalate di pane,cicoria,flora,fauna e cemento, ecco puntualmente , guarda caso proprio nel momento in cui i cantautori cominciano a venire un po’ a noia, che l’ incorreggibile camaleonte triformulato dissociato e pentito Mario Lavezzi ci ricasca con un album recidivo che persevera ed aggrava la sua rovinosa carriera da solista. All’ apparenza è un altro ottimo disco, soprattutto grazie all’ affiancamento di una eccellente equipe di musicisti pretesa ed imposta dalla casa discografica, che nonostante gli arrangiamenti avventuristici e spesso sciagurati riesce a contenere e a limitare il disastro armonico con la sovrapposizione soverchiante di sonorità pregiate ed accattivanti pur se a volte occulte e sottintese, se non del tutto mute, silenziose e completamente inespresse, addolcite con buona lena e molto mestiere da sporadiche sciarade nostalgicamente ammiccanti ad un prog irriconoscibile e sempre più in declino, germinate in una soddisfacente selezione di brani ineccepibilmente orecchiabili quali Kitty e Un pagliaccio in più , anche se pleonastici e trascurabili se paragonati alle sue strabilianti opere successive, con le quali tutti noi preferiamo ricordarlo : il superbo più trascinato dalla voce della vanoni contrapposto al dolcissima strozzato nel duetto con enrica bonaccorti, il riff tenero e ammorbidente del coccolino amoroso con mietta e la trasgressività narcolettica del biancaneve sussurrato afonicamente tra gli acuti ed i tacchi di alexia


http://digilander.libero.it/eleplace/Mario_Lavezzi__vr.JPG

Filobus
 
è un album del 1978 di Mario Lavezzi.

  • Interprete: Mario Lavezzi
  • Etichetta:  Compagnia Generale del Disco
  • Catalogo: 20022
  • Data di pubblicazione: 1978
  • Data matrici : 22-12-77
  • Supporto:vinile 33 giri
  • Tipo audio: stereo
  • Dimensioni: 30 cm.
  • Facciate: 2
  • Red-yellow label , lyrics inner sleeve

Tracce

lato 1

  1. Io amo te – 3:21
  2. Valigia a rotelle – 2:35
  3. Amico giorno – 4:00
  4. Viva – 3:27
  5. Mi sento macchina – 3:32

lato 2

  1. Kitty – 3:54
  2. Un pagliaccio in più – 3:22
  3. Malinconia – 3:55
  4. Ricominciare – 3:07
  5. Filobus – 4:00

musiche e arrangiamenti di Mario Lavezzi

testi di Oscar Avogadro e Daniele Pace

Formazione :

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/6/6d/Vince_Tempera%2C_Loredana_Bert%C3%A9_e_Mario_Lavezzi_%281978%29.jpg/800px-Vince_Tempera%2C_Loredana_Bert%C3%A9_e_Mario_Lavezzi_%281978%29.jpg

La scelta ricadeva su di lei perché era più facile, pratico, sembrava un personaggio da fumetti aveva una mimica da vera attrice, però bisognava stare ai suoi tempi e anche ai suoi capricci, Alice in fondo era una diva. Il seggiolone giallo è stato un simbolo fondamentale, su quel seggiolone mangiava, si addormentava, giocava anche se lo studio e la casa erano grandi quanto la sala di un cinema, lì voleva stare, quello era la sua postazione dalla quale controllava ogni cosa. Una volta in casa c’erano De Andrè e Massimo Bubola e non c’era verso di farla addormentare, stava appollaiata su quel suo seggiolone, voleva essere presente, ma era tardi allora i due presero le loro chitarre e improvvisarono una ninna nanna. Ci misero un po’ ma alla fine si schiantò sul tavolino del seggiolone. Il desiderio di essere presente nella vita dello studio faceva sì che molte volte gli artisti ci dovessero giocare insieme, poi come spesso succedeva se rimanevano a pranzo o a cena, beh non c’era niente da fare li trascinava nella sua stanza ed erano sedute con i puffi o con la barbi, certo vedere Fossati giocare con la barbi non era male o Francesco di Giacomo trastullarsi nella casa dei puffi!!! 
Dovendo fare la copertina di Lavezzi “Filobus”, pensai di far fare un camioncino di marzapane che misi sul tavolino del seggiolone. 
L’immagine della copertina doveva essere divisa in quattro riquadri in ognuno dei quali Alice avrebbe dovuto mangiare un pezzo alla volta, l’intera torta filobus, non nella realtà perché avrebbe rischiato un gran mal di pancia, ma fatti i primi scatti si rifiutò di proseguire, era stanca e non si divertiva più per cui basta, quando s’impuntava non c’era nulla da fare e poi intervenne a darle man forte la Vanda. 
Le foto del retro le scattai in via Spartaco all’angolo di viale Monte Nero dove avevo lo studio. Feci fare una serie di corse a Mario per inscenare la salita sul filobus, credo anche che ad un certo punto per rendere la cosa più credibile salì ma prima che potesse scendere, l’autista chiuse le porte e partì. Tornò mezz’ora dopo. 

La mia amicizia con Mario è di vecchia data, abitavamo vicini e spesso si usciva insieme. Quando poi tornato dalla mia esperienza inglese avevo messo su lo studio e mi ero sposato con Vanda, frequentavamo un gruppo di amici comuni con la passione per la fotografia, uno era un dentista, Renato Artusi grande amico di Giulio e Lucio. Quando mi serviva un’ottica dell’ Hassemlad, visto che avevo solo il corpo della macchina,  me la facevo imprestare proprio da Renato, quegli obiettivi costavano uno sfracello e in quel periodo non avevamo una lira. Anche quando c’era da curarsi i denti, sfacciatamente ci rivolgevamo al buon Renato. 
Un anno si decise di passare la sera del capodanno nello studiolo che avevano messo su questo gruppo di amici. Fu una serata piacevole ma vicini allo scoccare della mezzanotte, Mario inventando la scusa che doveva accompagnarmi a trovare mia madre, mi trascinò fuori lasciando la sua compagna da sola con Vanda. In effetti andammo verso la mia vecchia casa, ma si fermò sotto l’abitazione di un altra sua fidanzata alla quale disse che era passato solo per fare il brindisi, doveva scappare, aveva una serata e per rendere la cosa credibile le mostrò dalla finestra la macchina con il suo collega, cioè io, che lo aspettava. Come un merluzzo rimasi in macchina per almeno un’ora. C’eravamo sposati da soli dieci giorni e il nostro primo capodanno lo abbiamo trascorso io in macchina mentre lei a casa dei nostri amici con il bicchiere in mano a rincuorare l’altra fidanzata di Mario.

http://www.beatsessanta.it/images/Senate/TonyMimmslavezziBerte.jpg

Mario Lavezzi (Milano, 8 maggio 1948) è un compositore, cantautore e produttore discografico italiano.

Manifesta fin da giovanissimo una incontenibile passione per la
chitarra, che studia da autodidatta, approfondendone successivamente lo
studio presso la Scuola Civica di Milano. Si diploma in ragioneria
presso l’istituto privato Cavalli Conti.

Nel 1963
dall’incontro di Mario con altri amici del quartiere di p.zza Napoli a
Milano dove viveva, nasce un gruppo studentesco denominato I Trappers di cui facevano parte oltre a Lavezzi: voce e chitarra, Tonino Cripezzi: pianoforte e voce che nel 1965 entrerà a far parte dei Camaleonti, Bruno Longhi: Basso e voce, ora noto cronista sportivo. Mimmo Seccia: Chitarra e voce che nel 1966 entrerà nei Ragazzi della via Gluck. Gianfranco Longo: Batteria, anch’egli entrerà nel 1966 nei Ragazzi della via Gluck. Dei Trappers nel 1965, per un breve periodo, fece parte anche Teo Teocoli come cantante solista. Il gruppo ha inciso un singolo dal titolo Ieri a lei versione italiana di Yesterday dei Beatles.

Nell’estate del 1966 dopo lo scioglimento de I Trappers Lavezzi viene chiamato a sua volta a far parte de I Camaleonti sostituendo Riky Maiocchi, allora cantante e leader del gruppo.

Camaleonti

Con loro ha registrato l’album “I camaleonti” e i singoli Portami tante rose (1966), Non c’è niente di nuovo (Cantagiro del 1967), L’ora dell’amore (1967) Nel 1968 lascia I Camaleonti
per adempiere al servizio militare che presta prevalentemente a Messina
presso il Quinto Reggimento. Durante questo periodo inizia a scrivere
canzoni.

Alla fine del 1968 incontra Mogol e da questo incontro inizia la sua attività di compositore, scrivendo Il primo giorno di primavera il cui testo è stato scritto da Cristiano Minellono e lo stesso Mogol. La canzone, prodotta da Lucio Battisti e da Mogol fu portata al successo da I Dik Dik raggiungendo nel settembre del 1969 il primo posto in classifica. Nasce in quel periodo la Numero Uno, mitica etichetta discografica fondata da Mogol e Battisti che darà inizio alla carriera di moltissimi artisti tra i quali: Edoardo Bennato, Gianna Nannini, Formula 3, Premiata Forneria Marconi, Adriano Pappalardo, Flora Fauna e Cemento, Bruno Lauzi, Umberto Tozzi, Oscar Prudente e molti altri. Lavezzi entra subito a farne parte, come autore, produttore e interprete, e fonda nel 1970 i Flora Fauna e Cemento.

Nel 1974, a seguito del suo abbandono del gruppo e dello scioglimento della Formula 3, insieme ad Alberto Radius; voce e chitarra, Gabriele Lorenzi; voce e tastiere, Vince Tempera; pianoforte e Gianni Dall’Aglio ex Ribelli; voce e batteria, fonda Il Volo,
gruppo “progressive” che si ispirava alle nuove tendenze musicali di
quegli anni. Durante il periodo di permanenza alla Numero Uno nasce
l’amicizia con Lucio Battisti basata anche su una profonda stima
reciproca che dà luogo ad una collaborazione professionale che è
continuata per parecchio tempo. Dopo circa 5 anni la Numero Uno viene
venduta alla RCA Italiana che ne distribuiva i prodotti.

Lavezzi allora firma un contratto con le edizioni Sugar music come compositore e con le etichette discografiche CGD e CBS come artista e produttore.

Attività da cantautore 

È infatti in questo periodo che inizia la sua attività di cantautore (vedi discografia) e di produttore di Loredana Bertè, di Fiorella Mannoia e di Anna Oxa.

La collaborazione con la CGD durò per parecchi anni fino a quando l’etichetta venne venduta alla WEA.

Lavezzi durante questo periodo scrive molti successi per vari artisti, oltre che continuare la carriera solista; nel 1983 inoltre, con lo pseudonimo Lama, incide per la Numero Uno Love on the rocks, cover in inglese di Il veliero di Mogol e Lucio Battisti.

Dopo il successo ottenuto con Vita (brano musicale) interpretata da Lucio Dalla e Gianni Morandi e Varietà
cantata da quest’ultimo, sente la necessità di registrare un disco
entro il quale ospitare tutti quegli artisti con i quali aveva
collaborato.

È così che nasce il progetto Voci
che sarà il primo di una serie di tre album realizzati con il medesimo
concetto. Nel primo album, pubblicato dalla Dischi Ricordi in
collaborazione con la Fonit Cetra, appaiono molti dei più
rappresentativi artisti del panorama musicale italiano: Lucio Dalla, Raf, Riccardo Cocciante, Ornella Vanoni, Mango, Gianni Bella. L’idea ha ottenuto un notevole successo (130.000 copie vendute) dando inizio ad una serie fortunata di album intitolati: Voci 2 che ospita: Biagio Antonacci, Luca Carboni, Mango, Laura Valente, Paolo Belli, Alessandro Bono, Cristiano De André, e Voci e chitarre che ospita alcuni tra i più virtuosi chitarristi internazionali come Steve Lukather, Frank Gambale, Lee Ritenour ecc. Nel medesimo periodo è iniziata la produzione di Ornella Vanoni per la quale ha scritto molti dei suoi ultimi successi e si è protratta per 5 album.

Nel 2002 ha composto quattro canzoni per l’album di Gianni Morandi, tra le quali Una vita normale che è stata sigla finale del programma televisivo Uno di noi.

Nel 2004 Lavezzi ha pubblicato l’album Passionalità che contiene l’inedito omonimo scritto in collaborazione con Maurizio. L’album oltre a “Passionalità” interpretato con Veronica Piris è composto da 12 canzoni edite cantate in duetto con Loredana Bertè, Anna Oxa, Ornella Vanoni, Marcella Bella, Ivana Spagna, Fiorella Mannoia, Fausto Leali (vedi discografia). Ha prodotto il penultimo il nuovo album di Ornella Vanoni Una bellissima ragazza di cui è anche autore del singolo Qualcosa di te e di Bene così. Inoltre ha curato la produzione dell’album di Antonino Nero indelebile. Nel 2008 ha prodotto insieme a Celso Valli, che ha anche curato gli arrangiamenti, l’ultimo album della Vanoni Più di me che contiene alcuni classici del repertorio di Ornella cantati in duetto con Claudio Baglioni, Jovanotti, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Giusy Ferreri, Carmen Consoli e i Pooh.

Mario sta anche lavorando ad un progetto per il quarantennale della sua carriera, che ricorre nel 2009: infatti la prima canzone che ha scritto, Il primo giorno di primavera, è stata pubblicata nel 1969. Proprio per festeggiare questa ricorrenza ha deciso di partecipare al Festival di Sanremo 2009 insieme ad Alexia con la canzone Biancaneve (scritta da Mogol). Il singolo inedito farà parte di un album commemorativo dei suoi 40 anni di carriera, dal titolo A più voci, che conterrà tutti i duetti contenuti nei suoi precedenti album Voci, Voci 2, Voci e chitarre e Passionalità.

Ha prodotto il singolo di Alessandra Amoroso, Immobile che ha ottenuto un grande successo. Ha recentemente prodotto l’album “Vai” di Luca Napolitano, concorrente dell’ultima edizione di Amici. Recentemente ha inoltre prodotto l’ultimo album di Ornella Vanoni “Più di tè”.

MARIO LAVEZZI



Nato a Milano nel 1947, Lavezzi è stato tra i protagonisti, negli anni
’60, del periodo “beat”. Il primo complesso del quale fece parte si chiamava
Trappers: suonarono ovunque, dalla balera al night. In seguito
entrò nella prima formazione dei Camaleonti nelle vesti di chitarrista.
Successivamente fu tra i fondatori del gruppo Flora Fauna e Cemento,
prodotto dalla Numero 1 di  Lucio Battisti, di cui Lavezzi
divenne amico, così come di Mogol. Alcuni 45 giri del loro repertorio
furono
scritti appositamente per loro da Mogol-Battisti.


Nei primi anni ’70 insieme ad
Alberto Radius e a Gabriele Lorenzi, ex Formula 3, Bob Callero, bassista di
Battisti, Gianni Dall’Aglio e il pianista e arrangiatore Vince Tempera
fondò Il Volo. Il gruppo incise 2 album, entrambi prodotti da
Mogol. Il primo, intitolato Il volo, è sicuramente di altissima qualità: tutti i brani mettono in risalto le grandi capacità musicali dei singoli
membri, hanno parecchio spazio anche i testi scritti da Mogol. Il disco, pur non avendo un 45 giri
a fare da traino, riuscì ad avere un buon successo (circa 10.000
copie). L’incisione del loro secondo album Essere o non essere? Essere! Essere! Essere!,
quasi del tutto musicale, diede ottimi risultati: l’uso delle tastiere elettroniche
arricchirono ancora di più i loro contenuti musicali esaltando l’alta qualità
della loro proposta. Tutti i brani sono molto belli, ma Canti e suoni, brano
che conclude l’album, fa intuire le grandi potenzialità di questo gruppo.


Concluse queste
esperienze, Lavezzi si
dedicò all’attività solista e, contemporaneamente, iniziò a
produrre alcuni dischi
di Loredana Bertè, fino al 1980. Nel ruolo di produttore e
autore ha collaborato anche con altre artiste italiane (Anna Oxa e
Fiorella Mannoia, nei primi anni ’80). Da interprete-autore ha
inciso,
dal 1976 ai primi anni ’80, 5 dischi, con testi di
Pace-Avogadro, che
rivelavano le sue qualità di musicista raffinato, attento alle
sfumature. Negli anni ’90 ha inciso alcuni album, in
collaborazione con
Mogol, in cui ha duettato con vari musicisti italiani (fra gli
altri:
Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Lucio Dalla, Mango, Gianni
Bella, Biagio
Antonacci). Dopo la morte di Battisti per diverso tempo ha
portato in
giro uno spettacolo, sempre in collaborazione con Mogol e alcuni
allievi
della loro scuola di musica, incentrato sulle canzoni appunto di
Mogol-Battisti.


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Genere Musica Italiana

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