Descrizione
la tragica storia non troppo inventata e quasi (mica) vera della immaginaria Siglinda Ubaldi, una sensualissima e lurida popolana che si affrancò dalla miseria più gretta ed ignobile approdando grazie ad un conveniente matrimonio all’ aristocrazia romana di inizio novecento
anche se il nome è inventato simboleggia però la biografia di tante identiche baldracche reali (nel senso di vere, non della famiglia del re, anche se pure lì non si scherzava affatto) che sono riuscite a conquistare una posizione nella vita abbindolando il fesso con i soldi di turno
DISEGNI DI TITO MARCHIORO
ALBO ORIGINALE DEL 1973, EDIZIONI EDIFUMETTO SPA
CONDIZIONI: OTTIME , ALBO NON RIFILATO E NON DI RESA.
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