Wishlist
  • No products in the cart.
Back to top

Shop

SANTANA – WELCOME cbs S 69040 LP 33 giri rpm 1973 IT

14,50

1 disponibili

Descrizione

PREMESSA: LA SUPERIORITA’ DELLA MUSICA SU VINILE E’ ANCOR OGGI SANCITA, NOTORIA ED EVIDENTE. NON TANTO DA UN PUNTO DI VISTA DI RESA, QUALITA’ E PULIZIA DEL SUONO, TANTOMENO DA QUELLO DEL RIMPIANTO RETROSPETTIVO E NOSTALGICO , MA SOPRATTUTTO DA QUELLO PIU’ PALPABILE ED INOPPUGNABILE DELL’ ESSENZA, DELL’ ANIMA E DELLA SUBLIMAZIONE CREATIVA. IL DISCO IN VINILE HA PULSAZIONE ARTISTICA, PASSIONE ARMONICA E SPLENDORE GRAFICO , E’ PIACEVOLE DA OSSERVARE E DA TENERE IN MANO, RISPLENDE, PROFUMA E VIBRA DI VITA, DI EMOZIONE E  DI SENSIBILITA’. E’ TUTTO QUELLO CHE NON E’ E NON POTRA’ MAI ESSERE IL CD, CHE AL CONTRARIO E’ SOLO UN OGGETTO MERAMENTE COMMERCIALE, POVERO, ARIDO, CINICO, STERILE ED ORWELLIANO,  UNA DEGENERAZIONE INDUSTRIALE SCHIZOFRENICA E NECROFILA, LA DESOLANTE SOLUZIONE FINALE DELL’ AVIDITA’ DEL MERCATO E DELL’ ARROGANZA DEI DISCOGRAFICI .


SANTANA
welcome


Disco LP 33 giri , 1973, CBS , S 69040 , Italia, first pressing

BUONISSIME CONDIZIONI,  vinyl vg+ senza salti ma con costante fruscio di fondo / sound with crackles and hisses, but no skips, cover ex- con alcuni piccoli segni del tempo e lieve impronta ad anello sul retro / some little wears and light ring mark on back side

Welcome is an album by Santana, released in 1973. It followed the jazz-fusion formula that the preceding Caravanserai had followed, with a different lineup this time. Gregg Rolie had left the band along with Neal Schon to form Journey, and they were replaced by Leon Thomas and John McLaughlin, who had collaborated with Carlos Santana on Love Devotion Surrender. Welcome also featured John Coltrane‘s widow, Alice, as a pianist on the album’s opening track, “Going Home” and Flora Purim, the former wife of Airto Moreira on vocals. Because this album was far more experimental than his first four albums, Welcome did not feature any hit singles.

  • Interprete: Santana
  • Etichetta: CBS
  • Catalogo:  CBS S 69040
  • Data di pubblicazione: 1973
  • Matrici : S CI 69040 1L  /  S CI 69040 2L
  • Data Matrici : 5/11/73
  • Supporto:vinile 33 giri
  • Tipo audio: Stereo
  • Dimensioni: 30 cm.
  • Facciate: 2
  • Gatefold / copertina apribile, white gold  label, white paper inner sleeve


Track listing

Side One

  1. “Going Home” (Dvorak) – 4:11
  2. “Love, Devotion, and Surrender” (Kermode, Santana) – 3:38
  3. “Samba de Sausalito” (Areas) – 3:11
  4. “When I Look into Your Eyes” (Coster, Shrieve) – 5:52
  5. “Yours Is the Light” (Kermode, Shrieve) – 5:47

Side Two

  1. “Mother Africa” (Coster, Mann, Santana) – 5:55
  2. “Light of Life” (Coster, Kermode, Santana) – 3:52
  3. “Flame Sky” (McLaughlin, Rauch, Santana) – 11:33
  4. Welcome” (Coltrane) – 6:35

Personnel / The Band

  • Greg Adams – cordes
  • José Chepitó Areas – percussions
  • Jules Broussard – saxophone
  • David Brown – guitare basse
  • Tom Coster – claviers, voix
  • Wendy Haas – claviers
  • Richard Kermode – claviers
  • John McLaughlin – guitare
  • Armando Peraza – percussions, voix
  • Flora Purim – voix
  • Doug Rauch – guitare basse, guitare
  • Douglas Rodriguez – guitare
  • Carlos Santana – guitare, voix
  • Michael Shrieve – batterie
  • Tony Smith – batterie
  • Leon Thomas – voix
  • Bob Yance – flute

L’ammirazione, che diverrà col tempo vera e propria venerazione, per l’opera e la persona di John Coltrane, ha lasciato varie tracce nella discografia del chitarrista messicano, come ad esempio:
1) La scelta di riproporre l’immortale “A Love Supreme” in
un’abbagliante versione a due chitarre con Mc Laughlin, seguita
peraltro dall’incantevole “ Naima” in “Love Devotion and Surrender”.
2) L’omaggio “Trane” contenuto in “Blues for Salvador” che, si dice, sia stato ispirato dallo spirito del grande sassofonista.
3) Infine, last but not least, il tema della title track “Welcome“, che
riprende e se possibile impreziosisce l’originale coltraniano presente
in Keke se Mama del 1965.

Proprio “Welcome“, insieme al precedente “Caravanserai”, è da considerare l’apice cretivo-espressivo di Santana e della sua Band,
la quale si avvale per l’occasione degli apporti vocalistici del nume
del soul Leon Thomas e della grande singer brasiliana Floria Plurim.
Proprio quest’ultima canta in quella samba capolavoro che è “Yours is
the Light”. La song contiene un assolo tra i più lirici e creativi del
Santana chitarrista. Un altro vertice è “When I Look Into Your Eyes”,
suggestiva bossanova scritta dall’enfant prodige Michael Shrieve. Ma le
meraviglie non finiscono qui. E’ nientemeno che Mahavishnu John mac
Laughlin a deliziarci con i suoi solo stratosferici in “Flame Sky”, la
composizione più lunga dell’album (11 min.) Il dialogo serrato tra la
sua chitarra e quella di Carlos, che ricorda gli intrecci lirici di “A
Love Supreme”, è emozionalmente da brividi e tecnicamente da manuale.

In quest’album Santana integra a livello sia compositivo che esecutivo
gli apporti di numerosi artisti che stavano traghettando il suo sound,
in quegli anni (1973) verso un Jazz-Rock aperto ad influssi mistici e suggestioni etniche.
In questo senso l’Ouverture di “Going Home” della vedova Coltrane
rappresenta uno slancio spirituale dell’anima verso l’assoluto, il
dissolversi dell’Io nel Brahman. Dal versante ritmico, invece, si
segnalano “Samba de Sausalito” di Chepito Areas e “Mother Africa” in
cui il grande maestro cubano Armando Peraza incanta alle Congas. Chiude
la già citata “Welcome“, il cui andamento lento e sognante, quasi
rarefatto, si ricongiunge all’organo estatico di “Going Home”. Alice e
John sono ancora accomunati in un’unità artistica che supera la mera
morte fisica, veri numi tutelari di quest’inarrivabile opera dello
spirito.

Biografia Carlos Santana 

Ha
cominciato a riscuotere consensi tra gli anni settanta ed ottanta, con
il suo gruppo Santana Blues Band. Già allora mescolava vari generi,
quali salsa, rock classico, blues e fusion. Lì come oggi Santana usava
in modo estensivo i suoi assoli di chitarra, e si avvaleva anche di
strumenti più tradizionali del suo paese. In seguito ha continuato a
sperimentare questa formula, tra alterne fortune.

Nel corso degli anni novanta Santana rischiò il declino, scongiurato nel 1999 dall’album Supernatural.
Grazie a questo lavoro, il miglior successo della sua carriera, ha
fatto conoscere la sua filosofia musicale alle nuove generazioni.

Ha venduto più di 80 milioni di dischi, ed è anche considerato tra i migliori chitarristi rock esistenti.

Biografia

Gli inizi

Santana nacque ad Autlán de Navarro, in Messico, da una famiglia di
musicisti (il padre José era un violinista mariachi). Anche lui si
appassionò presto alla musica, iniziando a suonare il violino all?età
di cinque anni. Parecchi anni dopo la sua famiglia si trasferì a
Tijuana, e lì Santana cominciò a suonare la chitarra, lo strumento che
presto lo avrebbe reso celebre. Si ispirò ad altri famosi chitarristi
come John Lee Hooker, T. Bone Walker e B.B. King, che ascoltava dalle
stazioni radio statunitensi al confine. Nel 1961 Santana emigrò a San
Francisco, negli Stati Uniti. Dopo che i suoi familiari lo avevano
convinto a restare in California, si diplomò alla Mission High School
nel 1965. Carlos iniziò ad aiutare la famiglia lavorando come
lavapiatti, e crebbe appassionandosi alla musica della Bay Area, spesso
andando di nascosto al Bill Graham’s Fillmore Auditorium ad ascoltare
alcuni dei suoi musicisti preferiti: tra questi vi erano Muddy Waters,
The Paul Butterfield Blues Band, The Grateful Dead e molti artisti
rock, blues e jazz che lì si esibivano.

Alla
fine del 1966, il chitarrista Tom Frazier intese mettere in piedi un
gruppo rock. Così a lui si aggregarono Santana (voce e chitarra), Mike
Carabello (percussioni), Rod Harper (batteria), Gus Rodriguez (basso) e
il nativo di Seattle Gregg Rolie (voce ed organo), per formare la
Santana Blues Band. Carlos ha sostenuto che solo lui e Rolie erano
interessati seriamente alla musica, mentre gli altri erano intenti solo
allo spettacolo e alle esibizioni dal vivo. Lo stesso Santana non era
visto dagli altri come vero leader del gruppo, che pure portava il suo
nome. I sei operarono tutti come in un collettivo, cosa che avrebbero
fatto per tutti i primi anni settanta. Stan ‘Moon’ Marcum, d?accordo
con il gruppo sull’idea del loro nome, divenne il loro manager. In quel
periodo Jorge Santana, fratello di Carlos ed anche lui chitarrista,
iniziò una carriera parallela con i Malibu’s e poi passò ai Malo, di
discretà popolarità.

Dopo qualche tempo il nome del gruppo si
ridusse semplicemente a “Santana“. Allora nella sua lineup c’erano
Carlos, Rolie, il bassista David Brown, il batterista Bob ‘Doc’
Livingston e il percussionista Marcus Malone. Il promoter Bill Graham
li ascoltò e gli permise di esibirsi al Fillmore (poi Fillmore West).
L?esordio discografico di Santana fu un’ospitata in The Live Adventures of Mike Bloomfield and Al Kooper, con Al Kooper e Mike Bloomfield, anche loro regolarmente in tournee al Fillmore.

Sono
sempre girate voci su come la band abbia incorporato elementi di musica
latina, visto che ironicamente né Santana né Gregg Rolie ne trassero
inizialmente ispirazione. Si sa dei loro frequenti ?showcases? al San
Francisco’s Aquatic Park, dove suonatori di conga si sarebbero a loro
uniti per le sessioni ritmiche. Inoltre, all’epoca Carlos cominciò ad
esplorare per la prima volta altri tipi di musica, nella poliedrica
scena di Frisco. Il locale chitarrista jazz Gabor Szabo divenne fan di
Santana, ed usò anche lui congas sul suo album ‘Spellbinder’, uscito
nel 1966. Ma soprattutto capì presto che, usando le percussioni nella
band, le ragazze avrebbero ballato scuotendo selvaggiamente i fianchi,
come danzatrici del ventre. Così Santana scoprì che le percussioni
latine attiravano il pubblico, e le aggiunse alla propria musica.

Primi successi

Il gruppo firmò per la Columbia Records, e vi registrarono il loro
primo album. Non soddisfatti delle sue vendite, compresero la necessità
di un cambiamento stilistico. Così licenziarono Livingston e lo
sostituirono con Michael Shrieve, che si rifaceva molto a jazz e rock.
Marcus Malone fu costretto a lasciare la band per problemi personali, e
vi rientrò Michael Carabello. Con quest’ultimo arrivò anche il
percussionista del Nicaragua José Chepito Areas, ben conosciuto anche
nel suo paese; entrambi contribuirono molto alla musica del gruppo, sia
per le apprezzate capacità tecniche che per l’esperienza personale.

Bill
Graham, loro fan fin dall’inizio, convinse i promotori di Woodstock a
permettergli di entrare in scena, prima dell’uscita del loro primo vero
album. La loro esibizione al festival ricevette molti applausi, e in
seguito il successo del brano strumentale “Soul Sacrifice” (di undici
minuti) aumentò la popolarità del gruppo. Graham gli diede poi dei
consigli vitali per registrare ‘Evil Ways’ di Willie Bobo, dato il
potenziale successo della loro collaborazione. Il primo album in studio
della band, Santana, raggiunse il quarto posto delle
classifiche statunitensi, e l’orecchiabile singolo “Evil Ways” arrivò
al numero nove di Billboard.

Nel 1970 raggiunsero i primi grandi successi commerciali con Abraxas,
entrato al primo posto di molte classifiche e forte di oltre 4 milioni
di copie vendute. Al disco collaborò anche il pianista Alberto
Gianquinto, che consigliò al gruppo di allontanarsi dalle lunghe
sessioni dei percussionisti, e di concentrarsi su canzoni dalle
strutture meno convenzionali. L’ innovative miscela musicale di Santana
arrivò al 4 posto delle classifiche del Regno Unito, superando “Black
Magic Woman” dei Fleetwood Mac e “Oye Como Va” di Tito Puente. Abraxas
figura da allora in molte liste sui “migliori album di sempre”. La
compagine originaria del gruppo (primi due album) sarebbe entrata nel
1998 nella Rock and Roll Hall of Fame.

Tuttavia, Woodstock e il
successo dei primi due album iniziò a creare problemi alla band, e mise
in luce le divergenze artistiche tra Rolie e Carlos. Il primo, insieme
ad altri componenti, voleva enfatizzare il suono hard rock di base
degli esordi. Il secondo stava invece esplorando sonorità blues e rock
e voleva invece inserire elementi jazz, in una musica molto ispirata
anche da Miles Davis e John Coltrane; inoltre si dedicava sempre più a
religione e meditazione. A complicare la situazione si aggiunse anche
Chepito Areas, alle prese con una gravissima emorragia cerebrale;
Santana e gli altri continuarono a suonare con vari sostituti (prima
Willie Bobo e poi Coke Escovedo), ma i suoi colleghi, specie Michael
Carabello, reputavano sbagliato lavorare senza Areas. Alcuni membri
formarono propri gruppi, e i Santana cominciarono a sciogliersi.

Al
giovanissimo chitarrista Neal Schon fu chiesto di entrare nella band
nel 1971 (Eric Clapton gli propose anche di aggregarsi ai Derek and the
Dominos). Diventò membro dei Santana, e con loro compose Santana 3.
Il suono del gruppo, in cui le due chitarre assunsero un ruolo più
rilevante che in precedenza, fu consolidato anche dal ritorno di
Chepito Areas, e dalla collaborazione di Coke Escovedo alle
percussioni. Vi fu poi ulteriore supporto dalla sezione di un
trombettiere dei Tower of Power, Luis Gasca of Malo, e di altri
cantanti e percussionisti. Santana 3 fu anch’esso di
successo, arrivando al numero uno di molte classifiche e vendendo 2
milioni di copie. I suoi singoli più di successo furono “Everybody’s
Everything” e “No One to Depend On”.

Peraltro nel gruppo le
frizioni interne proseguirono. Insieme alle differenze musicali, anche
l’uso di stupefacenti da parte di alcuni componenti diventò un
problema, e molte performance successive iniziarono a risentirne. Coke
Escovedo incoraggiò i Santana a badare alla loro direzione musicale
molto più che alla costernazione di certi altri, convinti che il gruppo
e la sua musica fossero uno sforzo collettivo. Inoltre si presentarono
difficoltà finanziare sotto la guida di Stan Marcum, da Bill Graham
ritenuto un incompetente. I crescenti risentimenti tra Santana e
Michael Carabello sui loro stili di vita, indussero il secondo
all’abbandono della band. James Mingo Lewis fu ingaggiato all’ultimo
minuto come suo sostituto, durante un concerto a New York. Poi anche
David Brown se ne andò, a causa del suo abuso di droghe. Allora fu
anche interrotto un tour a Lima, in Perù, date le proteste degli
studenti contro le politiche governative degli Stati Uniti e i fan
indisciplinati. Il tutto convinse Santana a perseguire altri
cambiamenti nel gruppo e nella sua vita.

Nel gennaio del 1972,
Carlos, Neal Schon e Coke Escovedo si unirono al batterista della Band
of Gypsies Buddy Miles per un concerto all’Hawaii’s Diamond Head
Crater; da ciò ne sarebbe derivato un album live. Poco dopo, Santana e
il resto del gruppo iniziarono a lavorare sul quarto album, Caravanserai.
Durante le registrazioni, Santana e Michael Shrieve collaborarono con
James Mingo Lewis, Armando Peraza (sostituto di Carabello), Tom Rutley
e Doug Rauch (sostituti di David Brown). Alle tastiere lavorarono Wendy
Haas e Tom Coster. Non soddisfatti dai nuovi musicisti, Gregg Rolie e
Neal Schon se ne andarono subito dopo il completamento dell’album,
malgrado il loro influente contributo. Rolie tornò a Seattle, aprendo
un ristorante insieme al padre, e divenne in seguito tra i fondatori
dei Journey (in cui entrò anche Schon).

Quando Caravanserai
emerse nel 1972, segnò un forte cambiamento nella direzione musicale,
muovendosi di più verso jazz e fusion. L’album fu molto stimato dalla
critica, ma il capo della Columbia Records Clive Davis avvisò Carlos e
i suoi compagni che avrebbero rischiato di diventare un fenomeno da
classifica, anche se il loro lavoro sarebbe stato premiato con un disco
di platino. Le difficoltà di allora dei Santana furono raccontate da
Ben Fong-Torres su Rolling Stone, nella storia di copertina “The
Resurrection of Carlos Santana“.

In quel periodo Santana conobbe
Deborah King, che avrebbe poi sposato nel 1973. Deborah è la figlia del
musicista blues Saunders King. La coppia ha tre figli, Salvador, Stella
and Angelica. Insieme alla moglie, Santana ha fondato l’organizzazione
nonprofit “The Milagro Foundation”, che fornisce aiuti finanziari in
tutto il mondo per l’istruzione e la salute dei bambini.

Viaggio spirituale

Nel 1972 Santana diventò grande fan del gruppo The Mahavishnu Orchestra
e del suo chitarrista John McLaughlin. Venuto a sapere dell’interesse
di Carlos per la meditazione, McLaughlin presentò lui e Deborah al guru
Sri Chinmoy. Questi li accettò successivamente come discepoli nel 1973,
e a Santana fu dato il nome di “Devadip” – ovvero “Lanterna ed occhio
di Dio”.

Santana
e McLaughlin registrarono insieme l’album “Love, Devotion, Surrender”,
aiutati dai loro rispettivi gruppi, ma anche dal percussionista Don
Alias e dall’organista Larry Young (i due avevano già collaborato nel
1969 con Miles Davis, nel disco Bitches Brew).

Ottenuti
i diritti legali sul nome della band, Santana diresse un nuovo cambio
di formazione. Così arrivarono Armando Peraza e torna il timbalista
Chepito Areas , Doug Rauch al basso, Michael Shrieve alla batteria, e
Tom Coster e Richard Kermode alle tastiere. In seguito Carlos chiamò
anche il cantante jazz Leon Thomas per un tour in Giappone: di quel
concerto, alcune performance furono registrate nell’album live Lotus.
La Columbia Records non ne avrebbe permesso la pubblicazione, se non
fosse stata accorciata la durata. Santana non fu d’accordo, e il disco
divenne disponibile solo come in edizione limitata, con 3
registrazioni. Poi i Santana si recarono in studio per registrare
Welcome“, album che riflesse ulteriormente gli interessi di Carlos per
jazz e fusion, e il suo impegno per la vita spirituale di Sri Chinmoy.

I cambiamenti di stile negli anni ’70

In seguito arrivò una collaborazione con la vedova di John Coltrane. Il disco, intitolato Illuminations,
si destreggiava tra free jazz, musiche dell’India Orientale ed
influenze classiche, e vi lavorarono anche Jack DeJohnette e Dave
Holland (anche loro al fianco di Miles Davis). Subito dopo il gruppo
affrontarono altri cambi di lineup. Kermode, Thomas e Rauch lasciarono
i Santana, e furono sostituiti dal vocalist Leon Patillo e dallo
storico bassista David Brown. A loro si aggregò anche il sassofonista
Jules Broussard. La band registrò in studio Borboletta,
pubblicato nel 1974. Poi Ndugu Leon Chancler sostituì alla batteria
Michael Shrieve, che avrebbe intrapreso una carriera solista.

A
quel tempo, la gestione di Bill Graham iniziò ad occuparsi dei loro
affari. Graham criticò la svolta jazz di Santana, e per lui il
chitarrista doveva concentrarsi a riportare il gruppo in classifica con
sonorità più orecchiabili (specie quelle latineggianti e stradaiole
degli esordi). In realtà anche lo stesso Carlos sentiva che la
direzione del gruppo scontentava molti fans. Benché album e concerti
fossero stati molto apprezzati negli ambienti jazz e fusion, le loro
vendite erano declinate.

Insieme a Chancler, Tom Coster, il
vocalist Greg Walker e il produttore David Rubinson, Santana impose al
gruppo un altro cambiamento di stile. Nel 1976 pubblicarono Amigos,
con più influenze funk e latine. Il disco fu lanciato da brani come
“Dance, Sister, Dance” e “Let It Shine” e soprattutto la strumentale
“Europa (Earths Cry Heavens Smile)”, e riportò il gruppo ai primi posti
in classifica. Rolling Stone gli dedicò poco dopo un’altra storia di
copertina, “Santana Comes Home”.

Gli album di fine anni settanta
seguirono la stessa formula di Amigos, malgrado parecchi cambi di
formazione. Fra i componenti più spesso in fuga e ritorno vi fu il
precussionista Raul Rekow, arrivato all’inizio del 1977 e tuttora al
lavoro con il gruppo . Il più noto dei loro sforzi commerciali
dell’epoca fu “She’s Not There”, cover di un noto brano dei Zombies,
attivi negli anni sessanta. La canzone proveniva dal disco “Moonflower, rilasciato nel 1977.

“Moonflower”
era un doppio album perlopiù con tracce dal vivo (19, per un totale di
97 minuti). Aveva una larga selezione di brani eseguiti fino ad allora
dai Santana, ma non mancavano alcuni inediti. Oltre che con David
Margen e il bassista Pablo Tellez, il gruppo lavorò con Tom Coster alle
tastiere e il vocalist Greg Walker (che qui si avvalse di una tecnica
di canto flautata ma profonda). Graham Lear vi collaborò come
batterista e si esibì in attacchi di batteria tuttora molto stimati dai
suoi colleghi rock, jazz, fusion e latin music (soprattutto il suo
assolo su “Soul Sacrifice, Hands and Feet”). Altri tre percussionisti
latin, Raul Rekow (bongo, bonga, surdo, campanelli), José Chepitó Areas
(percussioni, campane, timbali, conga) e Pete Escovedo (percussioni,
timbali, guiro, maracas) completarono la sezione ritmica. Nel
complesso, da allora il lavoro dal vivo dei Santana fu molto più
apprezzato di prima.

I successi relativi di quegli album
permisero a Santana di avviare una carriera solista, anche con l’aiuto
della Columbia Records. Così furono realizzati nel 1979 “Oneness;
Silver Dreams, Golden Reality” e nel 1980 “The Swing of Delight”, a cui
parteciparono anche Herbie Hancock, Wayne Shorter, Ron Carter e Tony
Williams (già insieme a Miles Davis negli anni sessanta).

Le
pressioni di lavoro, il desidero di essere un rocker di alto profilo e
i requisiti di vita spirituale che esigevano il guru Sri Chinmoy e i
suoi seguaci, procurarono non pochi problemi al matrimonio di Carlos.
Pian piano si disilluse delle regole di vita imposte da Chinmoy, spesso
non viste come ragionevoli (tra cui l’impedimento al chitarrista e sua
moglie di mettere su famiglia). Ciò divenne palese in seguito, nel
fatto che la fama di Santana era usata per rendere popolare il guru).
Alla fine Carlos e Deborah terminarono la loro frequentazione con
Chinmoy, nel 1982.

Gli anni ’80

Un decennio più tardi, Santana e il suo gruppo rilasciarono singoli più
orecchiabili. “Winning” nel 1981 ed “Hold On” nel 1982 arrivarono ai
primi 20 posti in classifica. Dopo la sua rottura con Sri Chinmoy,
Carlos tornò in studio per registrare un altro album solista, con Keith
Olson e il rinomato produttore R&B Jerry Wexler. Il disco del 1983
ripropose le precedenti esperienze del chitarrista a Tijuana, con “Who
Do You Love” di Bo Diddley ed “Havana Moon” di Chuck Berry. Con Santana
lavorarono anche Booker T. Jones, The Fabulous Thunderbirds, Willie
Nelson e perfino l’orchestra mariachi del padre José. Santana inserì le
sue prime influenze rock anche nei brani per il biopic “La Bamba”,
interpretato da Lou Diamond Phillips e dedicato a Ritchie Valens.

Benché
la band abbia cercato di produrre dischi più ?radio friendly? negli
anni ottanta, il cambiamento di gusti nella cultura pop iniziò a
riflettersi sulle vendite del loro ultimo lavoro del periodo, Beyond Appearances.
Nel 1985, Bill Graham sollecitò ancora Santana, perché convincesse Bob
Geldof a partecipare al Live Aid. I consensi ottenuti a quel concerto,
dimostrarono che potevano ancora dare ottimi ascolti dal vivo, malgrado
le ridotte vendite dei loro dischi. Santana conservò grande rispetto
sia in ambiente jazz che quello rock, tanto che Prince e Kirk Hammett
dei Metallica lo citano come ispiratore, e la sua amicizia con Miles
Davis, che dagli anni ottanta aveva organizzato ma era sempre più
cagionevole di salute.

I Santana tornarono nel 1986 con un nuovo album, Freedom.
Carlos richiamò al microfono Buddy Miles, che voleva rilanciare la sua
carriera musicale dopo aver speso molti degli anni precedenti in
carcere, per spaccio di droga. La sua presenza scenica conferì carisma
a non pochi concerti, ma ancora una volta le vendite del disco non
furono decenti.

Ormai stanco di compiacere i suoi manager con
dischi da classifica, Santana fu invece entusiasta delle sessioni in
studio e delle collaborazioni (il noto gruppo fusion Weather Report, il
pianista jazz McCoy Tyner, il musicista blues John Lee Hooker, Aretha
Franklin, il chitarrista dei Living Color Vernon Reid, e il cantante
dell’Africa Occidentale Salif Kieta). Lui e Mickey Hart dei Grateful
Dead, in seguito suonarono e registrarono con il batterista nigeriano
Babatunde Olatunji (che con Santana aveva già lavorato per il brano
“Jingo”, negli anni sessanta). Nel 1988 Santana si riunì ad alcuni
compagni di band, per vari concerti. Inoltre la Columbia Records
rilasciò “Viva Santana“, contenente alcune loro performance dei
vent’anni precedenti.

Nello stesso anno Carlos fondò un gruppo
del tutto strumentale, con il jazzista Wayne Shorter al sassofono. Vi
giunsero anche Patrice Rushen alle tastiere, Alphonso Johnson al basso,
Armando Peraza e Chepito Areas alle percussioni e Ndugu Leon Chancler
alla batteria. Furono brevemente in tour e ricevettero critiche
lusinghiere dalla stampa musicale, paragonandoli ai Santana di
“Caravanserai”. Il chitarrista pubblicò anche il disco “Blues for
Salvador”, vincitore di un Grammy come Best Rock Instrumental
Performance.

Nel 1990 Santana lasciò la Columbia Records e passò alla Polygram. Un anno dopo partecipò all’album Solo Para Ti
di Ottmar Liebert, per le canzoni “Reaching Out 2 U” e una cover di
“Samba Pa Ti”. Nel 1992 ingaggiò i Phish come suo gruppo di apertura.
Tuttora è vicino alla band, specie al chitarrista Trey Anastasio.

Il rilancio

Le vendite di Santana negli anni novanta furono ridotte, e verso la
fine di quel decennio si ritrovò senza contratto. Tuttavia Clive Davis
della Arista Records, che col chitarrista aveva lavorato per la
Columbia, lo scritturò e lo incoraggiò a registrare un album con
artisti perlopiù giovani. Così nel 1999 uscì Supernatural,
che includeva partecipazioni di Bobby Martin, Rob Thomas dei Matchbox
20, Eric Clapton, Lauryn Hill, Wyclef Jean, Maná, Dave Matthews,
Eagle-Eye Cherry, Everlast e KC Porter[2].

Il
suo singolo di lancio fu “Smooth”, cantata da Rob Thomas (anche
coautore dei testi). Ebbe molto successo su varie stazioni
radiofoniche. Trascorse dodici settimane al primo posto di Billboard,
diventando così l’ultimo in ordine di tempo tra i grandi singoli degli
anni novanta; ne fu anche girato il celebre videoclip su un barrio. Supernatural
fu premiato in poco tempo con 3 dischi di platino, e raggiunse inoltre
il primo posto delle classifiche USA. Il secondo singolo estratto fu
“Maria Maria”, arrangiato da Bobby Martin ed eseguito insieme al duo
R&B The Product G&B; anch’esso arrivo al numero uno in
classifica, e vi rimase per dieci settimane nell’estate del 2000. Un
altro singolo di successo fu ?Corazon Espinado?, a cui collaborarono
anche i Mana. Supernatural ha venduto ad oggi più di 25 milioni di copie, di cui 15 milioni nei soli Stati Uniti.

Il
disco e molte sue canzoni vinsero 9 Grammy Awards (otto allo stesso
Santana), fra cui album dell’anno, registrazione dell’anno (il singolo
“Smooth”) e canzone dell’anno (premio andato a Thomas ed Itaal Shur). I
discorsi di Carlos durante la premiazione, descrissero le sue opinioni
sul ruolo della musica nell’esistenza spirituale di una persona.

Nel 2001 Santana lavorò con Michael Jackson alla canzone ?Whatever Happens?, dall’album Invincible.

Un anno dopo rilasciò Shaman, realizzato sulla falsariga di Supernatural
e a cui parteciparono i P.O.D., Seal e molti altri artisti di successo.
Pur se meno fortunato in vendite del disco precedente, contenne altri
due singoli di successo: “The Game of Love”, realizzato con Michelle
Branch ed arrivato al quinto posto di Billboard, dove rimase per molte
settimane; e “Why Don’t You and I”, con Chad Kroeger dei Nickelback e
(nel remix) di Alex Band dei The Calling, che nella stessa classifica
giunse al numero 8. “The Game of Love” vinse un Grammy come Best Pop
Collaboration with Vocals.

Nell’agosto del 2003, Santana arrivò 15esimo nella lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone. Inoltre il suo debutto eponimo ed Abraxas entrarono nell’elenco dei 500 migliori album editato dalla stessa rivista, rispettivamente ai numeri 150 e 205.

Nel
2005 Herbie Hancock contattò Carlos, per collaborarvi e per aiutarlo a
reclutare altri artisti, così da registrare un album simile a Supernatural. Così il 30 agosto uscì Possibilities, con Santana ed Angélique Kidjo a collaborare a “Safiatou”.

All That I Am, pubblicato nello stesso anno, seguì la stessa formula di Supernatural e Shaman,
consistendo prevalentemente di canzoni realizzate con altri artisti; il
primo singolo, “I’m Feeling You”, fu eseguito di nuovo con Michelle
Branch e i The Wreckers. Ad un altro pezzo, “Trinity”, lavorarono Kirk
Hammett dei Metallica e Robert Randolph del gruppo Robert Randolph
& the Family Band. Inoltre “Illegal” è stato eseguito con la
cantante colombiana Shakira.

Tra l’aprile e il maggio del 2006
il chitarrista ha iniziato un tour in Europa, per cui ha aperto la band
di suo figlio Salvador.

Shakira, Tina Turner e Chad Kroeger collaborano a ” Ultimate Santana ” la retrospettiva di Santana che ospiterà 3 nuovi brani.

Strumenti

Chitarre

Nella sua carriera Carlos Santana ha utilizzato un gran numero di
chitarre differenti.A Woodstock usava una Gibson SG Special (il famoso
diavoletto per noi italiani)(con pick up P90) sucessivamente passa alla
Gibson SG Standard e alla più classica Les Paul nelle sue molteplici
varianti, incide Borboletta con una Gibson L6 e nel 1976 inizia la sua
collaborazione con YAMAHA che durerà fino alla metà degli anni 80 e usa
un modello personalizzato della SG 2000. Dal 1982 collabora con Paul
Reed Smith e usa quasi esclusivamente sue chitarre. Per un periodo (a
metà degli anni 80) ha usato frequentemente in concerto anche una
splendida Fender Stratocaster anni 60.

Effetti

Per il suono distintivo delle sue chitarre, Carlos non si avvale molto
dei pedali. La sua PRS è connessa ad un pedale wah wah e ad un pedale
di espansione T-Rex ReplicaHis rig can be seen in a magazine article cited at T-Rex’s website “Carlos Santana Spreads the Gospel of Tone” by Darrin Fox, Guitar Player Magazine, June edition 2005., e quindi ad un amplificatore Jim Dunlop a sua volta legato ad altri amplificatori.

In precedenza usava per l’effettistica un Ibanez Tube Screamer Overview of Santana’s old effects setup..

Amplificatori

Agli inizi della carriera Santana usa ampli Acoustic, poi un suo
tecnico Ted Randall (poi tirolare della Mesa enginering)gli modifica un
ampli Fender Twin con i finali di un Fender Bassman, nasce così l’ampli
Boogie da un’affermazione dello stesso Carlos (that’s really boogie.)Da
allora Santana combina un Mesa/Boogie Mark I con altoparlanti Altec
417-8A attraverso una cassa Boogie, e amplificatori Dumble Overdrive
(Reverb e Special) con altoparlanti Celestion G12M mediante casse Brown
o Marshall 4×12, a seconda del tipo di suono programmato.

Per
la ricezione del suono usa microfoni Shure KSM-32. Per registrare in
studio si avvale inoltre di un amplificatore Fender Cyber-Twin.

Curiosità

  • Tra le citazioni musicali del manga Le bizzarre avventure di JoJo, nella seconda serie compare un personaggio omonimo di Santana.

Informazioni aggiuntive

Sottogenere

Genere

Velocità

Dimensione

Condizioni

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi.

Leggi di più sui cookie Informazioni sulla Privacy

Consenso fornito in data: id:

Informazioni sulla Privacy Leggi di più sui cookie
Tecnici Marketing Statistiche Preferenze Altro

Dettagli cookie presenti su questo sito web

Al momento non utilizziamo cookie del tipo: Preferenze, Marketing, Altro

You don't have permission to register