Descrizione
hugo pratt
KOÏNSKY RACCONTA…
DUE O TRE COSE CHE SO DI LORO
Koinsky, il protagonista de “Gli Scorpioni del Deserto”, ci racconta varie storie della seconda guerra mondiale. Dalle sabbie del deserto libico alle foreste infestate dai giapponesi, dalle lagune di Comacchio ai bordelli africani, queste avventure di guerra sono le ‘piccole’ storie di uomini che ogni giorno devono confrontarsi con le più varie e inconsuete situazioni che però alla fine faranno la differenza fra il continuare a vivere e il morire.
Koinsky raconte…Deux ou Trois choses que je sais d’eux
Comprend les épisodes :
– Ce sable est aussi le nôtre
– 41°de lat. nord 50° de long. ouest
– Le porte-bonheur
– Baldwin 622
– Un pâle soleil printanier
PRIMISSIMA EDIZIONE DEL VOLUME MILANO LIBRI CONSACRATO ALLO SCORPIONE POLACCO KOINSKY, CORIACEO COME WOJTYLA E COCCIUTO COME LECH WALESA, TRA L’ ALTRO REALMENTE ESISTITO E COMPAGNO DI SCORRIBANDE DI PRATT IN GIOVENTU’, E CHE PUR NON ESSENDO PROTAGONISTA DELLE STORIE IVI CONTENUTE CI FA DA ANFITRIONE E NARRATORE E , MANCO FOSSE FABRIZIO FAZIO, PRESENTA, INTRODUCE, COMMENTA, PROMUOVE E FA DA TESTIMONIAL SUL MATERIALE A FUMETTI ( E NON ) PUBBLICATO ALL’ INTERNO, OVVERO:.
– Tre delle storie di guerra realizzate da Pratt durante il periodo di collaborazione con l’ editrice inglese Fleetway Publications per la collana WAR PICTURE LIBRARY a partire dal 1959
Questa sabbia è anche nostra ( THE BIG ARENA – 1962 – from War Picture Library 133 ) testo : A. Carney Allan
41. latitudine nord 50. longitudine ovest (titolo innanzitutto spudoratamente bugiardo e riprovevolmente ingannevole, perchè manco a farlo apposta sono le coordinate del punto dell’ oceano Atlantico in cui è affondato il piroscafo Titanic, e in parte anche il titolo di un film del 1958 su questa sfruttatissima tragedia navale : tutto ciò con la trama del fumetto ovviamente non c’entra nulla, a parte il pretestuoso ribattezzare con lo stesso nome la bagnarola militare inglese protagonista dell’ avvio di storia, che poi dura solo per poche pagine perchè viene quasi immediatamente affondata e cola ingloriosamente a picco, mentre pure il marconista della marina reale britannica ha qui lo stesso cognome – Phillips – di quello colpito e affondato dall’ iceberg nel 1912 , ma è evidentemente solo un caso di omonimia, che tra l’ altro apre una disputa sul vero nome di battesimo di tale membro dell’ equipaggio, che in questa storia viene chiamato George ma pare invece si chiamasse Jack, boh, chissà chi avrà ragione, poi comunque si va avanti con la deriva dei naufraghi proprio all’ incirca in quelle scarognate acque, o al massimo poche centinaia di miglia marine più in là, onda più onda meno, e indi addirittura ci si mettono anche i tedeschi a fare confusione, figuriamoci)
( THE CRIMSON SEA – 1960 – from War Picture Library 50 ) testo : Fred Baker
Il portafortuna ( STRONGPOINT – 1960 – from War Picture Library 62 ) testo : W. Howard Baker
– Due storie sempre di ambientazione bellica ma realizzate nei primi anni novanta
Baldwin 622 ( QUEL FANTASTICO TRENO – FF.SS. / adn kronos – 1992 )
Un pallido sole primaverile ( pubblicata praticamente in contemporanea anche su COMIC ART 125 / 128 – 1995 )
– E poi la solita pregevole sarabanda (piuttosto consueta nei volumi di Pratt) di materiale accessorio ed extra, con foto, illustrazioni, schizzi, studi di prova e acquerelli inediti , mappe, materiali d’ archivio e documentazioni storiche
MILANO LIBRI, PRIMA EDIZIONE, FEBBRAIO 1995, CARTONATO CON SOVRACOPERTINA, TUTTO A COLORI, 192 PAGINE, FORMATO CM. 23×30,7
COLORI DI PATRIZIA ZANOTTI
CONDIZIONI OTTIME
POTETE VISIONARE IL VOLUME NEL SERVIZIO FOTOGRAFICO SOTTOSTANTE, CLICCANDO SULLE IMMAGINI PER INGRANDIRLE :
NON SERVE ESSERE DELLE AUTORITA’ ACCADEMICHE , DEGLI ESPERTI DI FAMA E LIVELLO MONDIALE O DEGLI INSIGNI STUDIOSI DELL’ ESPRESSIONE, DELLA COMUNICAZIONE, DELLE ARTI FIGURATIVE E DELLE MANIFESTAZIONI DEL SEGNO, COME ERNST HANS GOMBRICH , UMBERTO ECO O VINCENZO MOLLICA, PER CAPIRE CHE HUGO PRATT E’ STATO UN ARTISTA IMMENSO, INCOMPARABILE E IRRIPETIBILE.
NEGLI ANNI DELL ‘ ASPRO , ARIDO E AMARO DOPOGUERRA LA VITA NON ERA FACILE PER NESSUNO: IL COMPITO DI RACIMOLARE LA PAGNOTTA COI PROVENTI DEL DISEGNO ERA POI IN QUELL’ EPOCA TANTO GRAVOSO QUANTO PROIBITIVO.
E PORTARE ADDOSSO UN NOME IMPEGNATIVO E SFARZOSO COME “HUGO” NON DEVE AVERLO CERTO AGEVOLATO.
E SICURAMENTE NON LO HA AIUTATO NEANCHE LA SUA ORIGINE VENEXIANA, ANCORA OGGI TRISTEMENTE E VERGOGNOSAMENTE ASSOCIATA A UNA VASTA GAMMA DI STEREOTIPI E PREGIUDIZI TANTO RADICATI E DIFFUSI QUANTO INGIUSTIFICATI E MESCHINI ( COME LA INFONDATA E INFAMANTE DICERIA CHE SIANO TUTTI UNA IGNOBILE ACCOZZAGLIA DI LAGUNARI INFIDI E DISONESTI, ACCAPARRATORI E SPECULATORI, TAGLIAGOLE E BORSEGGIATORI, CON L’ ACQUA IN CASA E IL VINO IN CORPO, CAPACI SOLO DI OZIARE E DI FREGARE I MALCAPITATI E IGNARI TURISTI ).
E ANCOR MENO LA SUA DISCUTIBILE SCELTA, DOPO SVARIATI ANNI RANDAGI VISSUTI DA GIRAMONDO ERRANTE SE NON PROPRIO DA VAGABONDO BARBONE, DI STABILIRE UNA PARVENZA DI DIMORA IN UN BORGO ARRETRATO, EMARGINATO E SPERDUTO COME LA DEPRESSA MALAMOCCO, AI CONFINI ESTREMI DELLA SOMMA REPUBBLICA MARINARA, IN UN CUPO HABITAT OSTILE E SELVAGGIO SICURAMENTE PIU’ ADATTO AI GABBIANI AI CORMORANI ALLE SEPPIE ALLE GRANCELLE AI PAGANELLI ALLE FOLAGHE AI FISCHIONI E ALLE TELLINE
EBBENE DUNQUE, COME HA POTUTO IL MAESTRO AFFERMARSI, COME HA POTUTO DIVENTARE QUALCUNO, COME E’ RIUSCITO UGUALMENTE A SFONDARE , NONOSTANTE TUTTO QUESTO COMPLESSO DI CIRCOSTANZE IMPLACABILMENTE AVVERSE E SFAVOREVOLI ? MA ALLORA COME HA FATTO ? CHI L’ HA AIUTATO ? E PERCHE’ ? AIUTO ! AIUTATEMI, NON RIESCO A CAPIRE, ANCH’ IO VOGLIO RIUSCIRE A SOPRAVVIVERE, A CAVARMELA E AD EMERGERE NELLA SPIETATA COMPETITIVITA’ DEL MONDO , A DIVENTARE FAMOSO E IMPORTANTE E AD ARRICCHIRMI SCRIVENDO E DISEGNANDO GIORNALINI A FUMETTI. PERCHE’ LUI C’E’ RIUSCITO ED IO NO ?
- La serie degli Scorpioni del Deserto è iniziata da Hugo Pratt nel 1969 con l’episodio “Gli Scorpioni del Deserto”, per poi proseguire per complessivi 5 episodi: “Piccolo Chalet” nel 1975,“Vanghe Dancale” nel 1981, “Dry Martini Parlor” nel 1983, “Brise de Mer” nel 1994, cui si aggiungono nel 2006 “Appuntamento a Dire Dawa” realizzato dall’autore belga Pierre Wazem, e nel 2007 “Quattro Sassi nel fuoco degli italiani” di Casali e Camuncoli.
- Gli scenari che fanno da sfondo alle avventure degli Scorpioni sono autentici, con l’inserimento di personaggi realmente vissuti, e il ricorso di Pratt ai suoi ricordi di’infanzia africana. Lo stesso Koinsky è una persona realmente conosciuta da Hugo Pratt, ecco il suo ricordo tratto da “Il desiderio di essere inutile”, Lizard edizioni, Roma 1996, pag.75;
“Era anche l’epoca in cui si sciolse il gruppo “Private Army of Peniakoff” di cui faceva parte Koinsky, un tenente ebreo polacco, che avevo già incontrato in Etiopia nel 1941 e che rividi enl 1944, e ancora un anno dopo, in occasione della Liberazione di Venezia. […] Dopo la guerra Koinsky si sposò ed andò a vivere in Inghilterra. Nel 1960, approfittando di un mio soggiorno a Londra, sono andato a trovarlo. Oggi, ormai vecchio, ha potuto vedere le storie in cui è protagonista, gli sono piaciute moltissimo.”
- Koinsky è anche protagonista di un’altra serie di Pratt, in veste unicamente di presentatore, Koinsky racconta… due o tre cose che so di loro, serie edita dalla Lizard in cui sono raccolte vecchie storie di guerra di Pratt realizzate per il mercato inglese agli inizi degli anni ’60, con piccole correzioni ad opera del maestro. La serie raccoglie anche l’ultima produzione prattiana, presentata per la prima volta in edizione economica: “In un cielo lontano”, realizzata per i 70 anni dell’aereonautica italiana, “Baldwin 622”, pubblicato originariamente per le Ferrovie dello Stato, e “Un pallido sole primaverile”.
Fra il 1959 ed 1963 Pratt collabora anche con l’importante editore inglese Fleetway alla realizzazione di varie storie di guerra, ma la collaborazione non ha una vita duratura. Le storie sono pubblicate sulle collane Thriller picture library, War picture library, Battle picture library e War at sea picture library. Le storie pubblicate per la Fleetway saranno successivamente riproposte in Italia con il titolo Koinsky racconta… due o tre cose che so di loro (utilizzando quindi come collante il protagonista de Gli scorpioni del deserto, che in realtà non ha nulla a che vedere con le storie raccontate), prima sulla rivista Corto Maltese e poi in volume ad opera della Lizard. In queste successive pubblicazioni talvolta le storie sono arricchite da vignette inedite realizzate per l’occasione, vignette in cui si avverte con chiarezza la differenza di stile del maestro.
L’elenco delle storie pubblicate per la Fleetway è il seguente (fra parentesi il titolo originale, riportato come titolo esclusivo nei casi in cui non conosciamo il titolo della versione italiana della storia, se esistente):
– (1959, Battler Britton – The wagons of gold)
– (1959, The iron fist)
– Un pilota australiano (1960, Pathfinder, ma ristampato come Bush Pilot)
– 41. latitudine nord 50. longitudine ovest (1960, The crimson sea)
– Royal marines (1959, Up the marines!)
– Il portafortuna (1960, Strongpoint)
– Lo iettatore (1961, The bayonet jungle)
– (1961, Dark judgment)
– (1961 , Battler Britton 2 – The rockets of revenge )
– Questa sabbia è anche nostra (1962, The big arena)
– Una notte con un demonio (1962, Night of the devil)
– (1963, Battle stations)
E’ necessario sottolineare come siano fatte rientrare nei volumi di Koinsky racconta… due o tre cose che so di loro un paio di storie realizzate successivamente da Pratt, chiaramente differenti nel tratto e nella narrazione da queste prime opere. Si tratta di:
– Baldwin 622
– Un pallido sole primaverile
Si tratta di storie realizzate nei primi anni ’90. Un pallido sole primaverile è l’ ultimo lavoro in assoluto realizzato da Pratt ancora in vita ed è poi apparso in Italia anche a puntate sempre nel 1995 sulle pagine della rivista Comic Art.