Descrizione
hugo pratt
IL SERGENTE KIRK
KIRK western
N.5 Luglio 1976
serie realizzata in Argentina a partire dal 1953 su
testi di Hector G. Oesterheld, uscì all’ epoca sul settimanale Misterix
in appendice : RICK O’SHAY di Stan Lynde
CONDIZIONI OTTIME, L’ ALBO NON E’ DI RESA
NON SERVE ESSERE DELLE AUTORITA’ ACCADEMICHE , DEGLI ESPERTI DI FAMA E LIVELLO MONDIALE O DEGLI INSIGNI STUDIOSI DELL’ ESPRESSIONE, DELLA COMUNICAZIONE, DELLE ARTI FIGURATIVE E DELLE MANIFESTAZIONI DEL SEGNO, COME ERNST HANS GOMBRICH , UMBERTO ECO O VINCENZO MOLLICA, PER CAPIRE CHE HUGO PRATT E’ STATO UN ARTISTA IMMENSO, INCOMPARABILE E IRRIPETIBILE.
NEGLI ANNI DELL ‘ ASPRO , ARIDO E AMARO DOPOGUERRA LA VITA NON ERA FACILE PER NESSUNO: IL COMPITO DI RACIMOLARE LA PAGNOTTA COI PROVENTI DEL DISEGNO ERA POI IN QUELL’ EPOCA TANTO GRAVOSO QUANTO PROIBITIVO.
E PORTARE ADDOSSO UN NOME IMPEGNATIVO E SFARZOSO COME “HUGO” NON DEVE AVERLO CERTO AGEVOLATO.
E SICURAMENTE NON LO HA AIUTATO NEANCHE LA SUA ORIGINE VENEXIANA, ANCORA OGGI TRISTEMENTE E VERGOGNOSAMENTE ASSOCIATA A UNA VASTA GAMMA DI STEREOTIPI E PREGIUDIZI TANTO RADICATI E DIFFUSI QUANTO INGIUSTIFICATI E MESCHINI ( COME LA INFONDATA E INFAMANTE DICERIA CHE SIANO TUTTI UNA IGNOBILE ACCOZZAGLIA DI LAGUNARI INFIDI E DISONESTI, ACCAPARRATORI E SPECULATORI, TAGLIAGOLE E BORSEGGIATORI, CON L’ ACQUA IN CASA E IL VINO IN CORPO, CAPACI SOLO DI OZIARE E DI FREGARE I MALCAPITATI E IGNARI TURISTI ).
E ANCOR MENO LA SUA DISCUTIBILE SCELTA, DOPO SVARIATI ANNI RANDAGI VISSUTI DA GIRAMONDO ERRANTE SE NON PROPRIO DA VAGABONDO BARBONE, DI STABILIRE UNA PARVENZA DI DIMORA IN UN BORGO ARRETRATO, EMARGINATO E SPERDUTO COME LA DEPRESSA MALAMOCCO, AI CONFINI ESTREMI DELLA SOMMA REPUBBLICA MARINARA, IN UN CUPO HABITAT OSTILE E SELVAGGIO SICURAMENTE PIU’ ADATTO AI GABBIANI AI CORMORANI ALLE SEPPIE ALLE GRANCELLE AI PAGANELLI ALLE FOLAGHE AI FISCHIONI E ALLE TELLINE
EBBENE DUNQUE, COME HA POTUTO IL MAESTRO AFFERMARSI, COME HA POTUTO DIVENTARE QUALCUNO, COME E’ RIUSCITO UGUALMENTE A SFONDARE , NONOSTANTE TUTTO QUESTO COMPLESSO DI CIRCOSTANZE IMPLACABILMENTE AVVERSE E SFAVOREVOLI ? MA ALLORA COME HA FATTO ? CHI L’ HA AIUTATO ? E PERCHE’ ? AIUTO ! AIUTATEMI, NON RIESCO A CAPIRE, ANCH’ IO VOGLIO RIUSCIRE A SOPRAVVIVERE, A CAVARMELA E AD EMERGERE NELLA SPIETATA COMPETITIVITA’ DEL MONDO , A DIVENTARE FAMOSO E IMPORTANTE E AD ARRICCHIRMI SCRIVENDO E DISEGNANDO GIORNALINI A FUMETTI. PERCHE’ LUI C’E’ RIUSCITO ED IO NO?
Oesterheld – Pratt: “El Sargento Kirk”
Testi: Héctor German Oesterheld – Disegni: Hugo Pratt (Moliterni, Porreca, Dester, Trigo). Nota: tra il 1954 e il 1955 alcuni dei disegni di Pratt furono ripassati a penna da Ivo Pavone.
- Hugo Pratt (1953-1959: 1522 tavole)
- Jorge Moliterni (1959-1960: 1 episodio, 38 tavole)
- Horacio Porreca (1960-1961: 13 episodi, 128 tavole)
- Gisela Dester (1960-1961: 9 episodi, 82 tavole)
- Gustavo Trigo (1972-1973)
Il Sergente Kirk fa il suo esordio sulla rivista “Misterix” n.225 il 9 gennaio 1953 con l’episodio “La caza del Comanche” (Caccia al Comanche);
la striscia disegnata da Pratt su testi di Héctor German Oesterheld
rappresentò il primo grande successo per entrambi gli artisti che,
ognuno con le proprie peculiarità, diventeranno due colonne portanti del
fumetto mondiale.
Le pubblicazioni continuarono per l’Editorial Abril di Buenos Aires fino al n.475 di “Misterix” del 20 dicembre del 1957, quando Oesterheld, con il fratello Jorge, fonda la sua propria casa edititrice, l’Editorial Frontera,
nella quale convergono tutte le opere dello sceneggiatore; dal 1958 la
saga viene ospitata sulle riviste della nuova casa editrice “Hora Cero Semanal” e “Frontera Extra”.
Nell’estate del 1959 Pratt si trasferisce a Londra presso le Fleetway Editions,
dove rimane fino al 1960, e viene sostituito ai disegni da Jorge
Moliterni dal maggio dello stesso anno (in seguito firmarono episodi
anche Horacio Porreca e Gisela Dester). In realtà saranno pubblicati
altri due brevi episodi (9 e 8 tavole) disegnati da Pratt su Frontera Extra
nel novembre 1960 e nel gennaio 1961 riguardo ai quali non è chiaro se
furono realizzati prima della partenza dell’autore o al suo ritorno.
Il Sergente Kirk continuerà le pubblicazioni di episodi inediti fino al 1962 (al fallimento dell’Editorial Frontera le riviste passarono all’Editorial Emilio Ramírez nel 1961 e all’Editorial Vea y Lea nel 1962) e, se si esclude una sua riapparizione di un anno nel 1973 sulla rivista “Billiken” (autore dei disegni Gustavo Trigo), concluse la sua epopea.
L’opera, che ebbe subito notevole successo popolare, rappresenta una
passaggio significativo nel panorama del fumetto di avventura (a quel
tempo basato sugli stilemi del dominante fumetto d’avventura
statunitense). Oltre alla sofisticata interiorità dei protagonisti, che
caratterizzeranno l’intera produzione oesterheldiana, la saga supera il
paradigma del fumetto di avventura che vuole come fulcro della
narrazione la figura dell’eroe solo contro tutti ma spesso avulso
dal contesto sociale in cui esso si muove. La figura del sergente
disertore, il suo gruppo di amici e il contesto in cui si svolge la
narrazione anticipano caratteristiche di produzioni molto posteriori (si
consideri che anche nel cinema western una revisione critica si ebbe
solo nei tardi anni ’60). Oesterheld per il suo western si era ispirato
al “Martin Fierro” di Hernandez e solo su volontà dell’editore l’ambientazione fu trasferita in America settentrionale.
“Civita me pide una historia de cowboys
para que dibuje Hugo Pratt, lo que después será el Sargento Kirk. Yo
tenía pensado, en cambio, un personaje totalmente distinto: un desertor
del ejército argentino que huía a las tolderías. Sí, ya sé, una versión
del Martín Fierro, si se quiere. La cuestión es que tuve que traducir
esa trama al western. Me costó poco adaptarlo. Y así nació el primer
episodio de Kirk, que salió redondo, porque ya en ese primer episodio
tenía todo. Es cuando él deserta. En el episodio siguiente se hace amigo
de los indios. A Civita terminó gustándole mucho, y se lo pasó a Pratt
para que lo dibujara, como otros tantos argumentos.”
Il poema epico di Hernandez, fondamento letterario del ruolo dei gauchos nella lotta per l’indipendenza dalla Spagna, presenta infatti forti similitudini con la vicenda del sergente Kirk; in particolare la figura del sergente Cruz, militare dal passato non cristallino che sceglie di unirsi a Fierro, rappresenta un perfetto parallelismo con le motivazioni che muovono i compagni dell’altro sergente ad unirsi al gruppo.
Pratt
non fu mai chiaro riguardo la sceneggiatura del Sergente Kirk e solo
dopo diverso tempo dal suo soggiorno genovese presso Ivaldi riconobbe la
piena paternità della stessa a Oesterheld (nell’edizione Mondadori in
tre volumi del Sergente Kirk – 1974-1976 – il nome di Oesterheld non
compare nemmeno). Indicativa una sua dichiarazione sulla sua
collaborazione con l’autore argentino:
“Non siamo mai andati molto d’accordo. A differenza di Ongaro, mi
permetteva di lavorare sulla sceneggiatura, ma voleva poi essere l’unico
a firmarla e a ricevere i diritti. Mi diceva sempre: “Fai pure quello
che vuoi ma la firma rimane la mia.” Ha sempre disposto a modo suo di
queste storie a fumetti (ndr: Sgt. Kirk ed Ernie Pike), e anche di
Ticonderoga, senza mai parlarmene nè darmi dei soldi. In ogni caso è
stato il miglior sceneggiatore che abbia mai conosciuto.” (Pratt su Oesterheld, intervista di Dominique Petifaux).
In realtà Oesterheld, nell’intervista con Trillo e Saccomanno, sostiene altra cosa:
con el dibujante? ¿Participaba Hugo Pratt en la creación de los
argumentos?”
Trillo: “¿Nunca propuso ideas?” Oesterheld: “No,en aquel tiempo no.”
La saga “Il Sergente Kirk” si compone, per la parte disegnata da Pratt, di 1522 tavole ; dal
1967 la serie fu rimontata parzialmente, da Pratt stesso, in 909 tavole (520 numerate, 389 non numerate di cui le ultime 9
nel numero commemorativo del 1997) nel formato “verticale” a 4 strisce per
la rivista italiana “Sgt Kirk” delle Edizioni Ivaldi e i testi di Oesterheld furono rivisti da Pratt.
La serie così impaginata è stata pubblicata, fino alla tavola 520, in 3 tomi da Mondadori: Il
Sergente Kirk (tavole 1-180, 1974), Kirk il Rinnegato (tavole 181-297,
1975) e Bravo, Sergente Kirk (tavole 298-520, 1976). E’ in corso la pubblicazione
della riedizione integrale francese delle 900 tavole da parte delle edizioni Futuropolis in 5
volumi (immagine a lato: primo volume, Sgt. Kirk, Premiere Epoque,
21/11/2008).
de los años ’50 (desde enero de 1953 y hasta diciembre de 1957). En
las primeras publicaciones no se mencionaba a los autores. Luego
sabríamos que el argumento era de un casi desconocido Héctor Oesterheld (hacía Bull Rockett,
desde 1952), y los dibujos de Hugo
Pratt , ya conocido en nuestro país por Hombres de la Jungla (= Junglemen) en Salgari y Cinemisterio.
El sargento Kirk, Helen Harper, el
Corto.
Maha, el tchatoga; el doctor Forbes,
Kani.
El cacique Ojo Muerto, el coronel
Dodge, el cazador Dinard.
en el desierto norteamericano con un militar de fronteras que
cuestionaba su actuación (y la de su ejército) en la conquista de
territorios indígenas. A medida que se hacía conciencia su rebeldía, iba
encontrando en sus aventuras a nuevos personajes que se iban
convirtiendo en sus amigos inseparables.
El estilo de dibujo de Pratt se va estilizando y adquiriendo la
personalidad que lo caracterizó.
aventuras se fueron trasladando a regiones boscosas y silvestres,
realizando por tierra y ríos el recorrido de una prolongada exploración
errabunda.
Cuando Pratt le ponía ganas al dibujo, lograba
escenas como esta pelea.
revista tenía color solamente en la tapa y la contratapa y las
interiores de éstas; así que la historieta que empezaba la revista, o la
terminaba, era la que lucía dos carillas de colores.
La acción siempre fue un elemento
importante en el dibujo de Pratt.
A esta canoa sólo le falta un toque de
aguada para llegar a Ticonderoga:
Desde un principio, Pratt
se esmeró en detallar vestimentas y poblados indígenas, y elementos del
paisaje, pájaros, árboles, troncos partidos, canoas; mostraba así un
preludio de Ticonderoga
y Wheeling.