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gibson sterling LA MACCHINA DELLA REALTA' mondadori 1992 1a edizione Altri Mondi

39,50

1 disponibili

Descrizione

cod.EA

William Gibson – Bruce Sterling

LA MACCHINA DELLA REALTA’

The difference engine


Prima venne la macchina a vapore, poi la Macchina della realtà: come sarebbe il mondo, se il computer fosse già stato inventato nel XIX secolo? La vera storia di Charles Babbage e del suo Calcolatore analitico è narrata in questo romanzo, insieme alle sue sorprendenti conseguenze. In un’Inghilterra tecnologicamente avanzata dove impera la dittatura tecnocratica di Lord Byron, l’unica rivale è la Francia; innovazioni come carte di credito e fast food sono pronte a rivoluzionare il mondo vittoriano. A Londra la civiltà informatica è già all’avanguardia, anche se il paesaggio urbano ricorda quello di un romanzo di Dickens… Un libro in cui l’invenzione non si ferma mai e il mondo del futuro si specchia in un passato credibilissimo, ricostruito nei più inquietanti particolari.



La macchina della realtà (The Difference Engine) è un romanzo di fantascienza steampunk del 1990, scritto da William Gibson e Bruce Sterling.

È spesso indicata come l’opera che ha dato inizio al filone dello steampunk, anche se in realtà è piuttosto quella che lo ha reso popolare tra gli appassionati di fantascienza, dato che già in precedenza erano state scritte storie ascrivibili a questo genere, e il termine stesso risale almeno al 1979.

I principi ispiratori delle storie cyberpunk di Gibson e Sterling sono qui applicati ad un’età vittoriana alternativa, nella quale Charles Babbage è riuscito nell’ambizione di costruire un avanzato computer meccanico (la macchina analitica, evoluzione della macchina differenziale che dà il titolo originale al romanzo), anticipando di oltre un secolo la rivoluzione informatica.

Trama

«[…]
— C’è una richiesta continua di lavoro per le Macchine. In ogni modo, perché la Società Geografica dovrebbe occuparsi di questa faccenda? Perché dirottare fondi dal necessario lavoro di esplorazione in terre straniere? Penso piuttosto che una indagine parlamentare…
— Ma il governo manca dell’ampiezza di visione necessaria, del gusto per l’avventura scientifica, dell’oggettività. Ma supponiamo che siano le Macchine della Polizia, invece che quelle dell’Istituto di Cambridge, per esempio. Cosa ne direste in questo caso?
— Le Macchine della Polizia? — disse Mallory. L’idea era alquanto straordinaria. — Come potrebbe la Polizia essere d’accordo per prestare le sue Macchine?
— Le loro Macchine sono frequentemente inutilizzate di notte — disse Oliphant.»

Londra1855. Il Radical Industrial Party di Lord Byron è al potere, dopo che Charles Babbage ha completato la sua macchina analitica diffondendola in modo capillare. La Gran Bretagna ha un impero coloniale con aviazione e carri armati, a Manhattan governa Karl Marx e la Germania è frammentata. Laurence Oliphant,[2] dei servizi segreti britannici, indaga sulla sparizione di un set di schede forate su cui vi sarebbe un programma per fare scommesse “sicure”, ma in realtà si tratta di un programma che dimostra i due teoremi noti come teoremi di incompletezza di Gödel[3] su cui Ada Lovelace tiene una conferenza in Francia.

Alla fine del libro, si getta uno sguardo distopico al futuro 1991, governato da un’intelligenza artificiale di cui gli uomini sono succubi.

Traduzione di Delio Zinoni

cover art : Cesare Reggiani 

I a edizione italiana , Mondadori Fantascienza, collana ALTRI MONDI, maggio 1992, CARTONATO CON SOVRACOPERTINA , 408 PAGINE, FORMATO cm. 14,2x21,5

IN OTTIME CONDIZIONI, piccola intestazione a biro in seconda di copertina


William Ford Gibson (Conway17 marzo 1948) è uno scrittore e autore di fantascienza statunitense naturalizzato canadese, considerato l’esponente di spicco del filone cyberpunk


Biografia

Nacque il 17 marzo 1948 a Conway, nella Carolina del Sud (USA). Suo padre era un benestante imprenditore che aveva avuto successo installando impianti igienici all’Oak Ridge National Laboratory, l’installazione militare dove fu creata la prima bomba atomica. Il giovane William studiò in un collegio di TucsonArizona, dove venne a contatto con la mentalità hippy, rimanendone affascinato. Espulso dal collegio per aver fatto uso di marijuana, rientra a casa (la famiglia si era trasferita in Virginia), entrando in contrasto coi familiari, che disapprovavano il suo stile di vita.

All’età di diciannove anni si trasferì in Canada per evitare l’arruolamento per il Vietnam. Nel 1977 si laureò in letteratura inglese a Vancouver, dopodiché partì per l’Europa, dove visse viaggiando per un anno grazie alla piccola rendita fornita dalle proprietà lasciategli dai genitori, che gli consentiva, come disse lui stesso, “di fare la fame confortevolmente”. Rientrò a Vancouver, città nella quale vive ancor oggi, per permettere alla moglie di completare gli studi universitari.

Carriera letteraria

Nel 1977 venne pubblicato Fragments of a Hologram Rose (Frammenti di una rosa olografica, compreso nella raccolta La notte che bruciammo Chrome). In questo racconto compaiono i primi elementi che saranno poi ricorrenti in tutta la produzione dell’autore: lo strapotere delle grandi multinazionali in una società dall’economia incerta, bande di disperati che combattono per le strade. L’unica fuga possibile è il cyberspazio, la realtà virtuale di mondi digitali simulati.

Nel 1981 esce Johnny Mnemonic (Johnny Mnemonico, anche questo in La notte che bruciammo Chrome), racconto dal quale è stato tratto il film Johnny Mnemonic del 1995, che solo in parte riporta la vicenda del racconto. In quest’opera compaiono alcuni elementi che sono tipici del cyberpunk di Gibson. Il corpo umano comincia a innestare tecnologie meccaniche/cibernetiche, che diventano un’effettiva estensione delle capacità dell’essere umano. Non è un caso che a Vancouver lavorasse in quegli anni Marshall McLuhan, che nelle sue opere (particolarmente in La galassia Gutenberg), aveva iniziato ad esplorare questo aspetto del rapporto tra uomo e tecnologia. In questo racconto compare per la prima volta la figura di Molly, destinata ad essere approfondita nei romanzi successivi, noti come la “trilogia dello Sprawl“. Burning ChromeLa notte che bruciammo Chrome, altro racconto del 1982 che dà il titolo all’omonima antologia, vede comparire i cowboy dell’interfaccia. Per la prima volta gli hacker entrano da protagonisti nei racconti di Gibson.

Tra il 1984 e il 1988, vedono la luce le tre opere che daranno successo a William Gibson. Si tratta della già citata “trilogia dello Sprawl”, composta da Neuromante (Neuromancer) vincitore del Premio Hugo 1985, Giù nel ciberspazio (Count Zero) e Monna Lisa Cyberpunk (Mona Lisa Overdrive). La lunga trama si svolge nell’arco di quindici anni, con miriadi di personaggi che intrecciano le proprie vicende tra di loro e con il proprio ambiente. Nei tre romanzi è infatti l’ambiente (urbano, notturno e degradato) l’indiscusso protagonista, mentre i personaggi scompaiono e ricompaiono con nomi diversi e in situazioni non sempre facili da ricostruire. Era stato Bruce Sterling, altro maestro di questa corrente letteraria, a definire i rapporti tra l’uomo e l’ambiente in cui vive nella società contemporanea, sostenendo:

«Il nostro posto nell’universo è fondamentalmente accidentale… In questo contesto, l’idea che la natura umana sia in qualche modo destinata a prevalere contro la Grande Macchina è semplicemente stupida… Il convincimento antiumanista del Cyberpunk non è semplice ostentazione letteraria per oltraggiare i borghesi. È un fatto oggettivo che riguarda la cultura del tardo XX secolo. Il Cyberpunk non ha inventato nessuno scenario; lo ha solo riflesso»

(Estratto dalla rivista Isaac Asimov S.F.M., giugno 1994)

Quindi una descrizione della realtà programmaticamente fredda e distaccata, nella quale gli interessi delle grandi multinazionali sono quelli che maggiormente incidono sulla vita di tutti. Grandi zaibatsu che diventano personaggi veri e propri, con loro fini da perseguire, secondo le fredde logiche del mercato. I protagonisti umani descritti da Gibson si trovano sempre in condizioni di marginalità, spesso dissociati dalla realtà, e sempre intenti a combattersi a vicenda per le poche briciole che rimangono. Tra questi due estremi compaiono personaggi che pur essendo umani, sono definiti per i propri interessi economici (la famiglia Tessier-Ashpool e Virek). Tutti questi, siano essi multinazionali o personaggi in carne e ossa, compaiono sempre in una doppia versione: quella della realtà e quella della realtà virtuale, del cyberspazio.

Nel 1990 esce anche il romanzo La macchina della realtà (The Difference Engine), scritto con Bruce Sterling. La storia è un’ucronia ambientata in un’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento alternativa. Il rapporto con la tecnologia rimane centrale, ma i temi trattati e l’ambiente descritto hanno portato molti a vedere in questo romanzo l’inizio del sottogenere steampunk.

Nel 1993 viene pubblicato Luce virtuale (Virtual Light) che riprende l’ambientazione della precedente trilogia. In questa opera Gibson, per così dire, abbassa i toni della narrazione, lasciando da parte gli eccessi di violenza e di abuso di stupefacenti descritti nelle opere precedenti. Gli stessi elementi ritornano anche in Aidoru (Idoru) del 1996 e nel suo seguito, il meno noto American Acropolis (All Tomorrow’s Parties), in cui la trama diventa quasi inconsistente e vengono abbandonate anche le visionarie descrizioni dei viaggi nel ciberspazio, e la Rete descritta è sorprendentemente simile a quella che conosciamo. In questo modo Gibson si sposta verso le tematiche umanistiche di Sterling, con le sue riflessioni tra fisicità e virtualità.

Continuando un ipotetico viaggio a ritroso nel tempo, troviamo il romanzo L’accademia dei sogni (Pattern recognition) del 2003. Ambientato nel tempo del romanzo, è stato più volte definito una lucida visione degli incubi contemporanei. La medesima ambientazione viene ripresa nei successivi romanzi Guerreros (Spook Country), pubblicato nel 2007, e Zero History, uscito nel 2010 e pubblicato nel 2012 in Italia, che dunque vengono a costituire una trilogia chiamata Ciclo di Bigend, dal nome del personaggio di Hubertus Bigend, filo conduttore della saga. Nel mese di ottobre 2014 è uscito nelle librerie statunitensi il nuovo libro di Gibson, intitolato The Peripheral, pubblicato in Italia nel 2017 da Mondadori nella collana Omnibus con il titolo Inverso. A partire dal 2016 ha lavorato ad una graphic novel intitolata Archangel

Michael Bruce Sterling (Brownsville14 aprile 1954) è un autore di fantascienza statunitense.

Celebre per Mirrorshades, un’antologia di racconti di fantascienza del 1986 che ha contribuito a definire il filone cyberpunk, Sterling ha pubblicato diversi romanzi di fantascienza, testi di tipo giornalistico e alcuni saggi. Collabora al mensile Wired, ha una sua rubrica sulla rivista XL fin dal primo numero e scrive per il quotidiano torinese La Stampa dove cura insieme alla moglie Jasmina Tešanović la rubrica “Globalisti a Torino”.

Nel 2003 è stato nominato professore alla European Graduate School, dove insegna nei corsi intensivi di “Media e Design”. Dal 2007 vive a Torino, scrive per La Stampala Repubblica XL e l’edizione italiana di Wired.

Le sue opere hanno ottenuto molti riconoscimenti tra cui:

Informazioni aggiuntive

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