Descrizione
1987 , 1988 , 1989
LABORATORIO DI FUMETTO REGGIO EMILIA
MAURIZIO ADANI – LUISA BOLOGNESI – MAURA MORETTI – ROSSANO MONTANARI – SIMONE DEL MONTE – MIKI FERRARI – THOMAS KING – GIANLUCA LUPI – CRISTINA NEGRI – SIMONE TERISIO – LUCIANO BURANI – MATTEO CASALI – GABRIELE FANTUZZI – ALFREDO TONDELLI
eroica antologia/compendio dei comics dreams e delle opere prodotte da giovani presunti o sedicenti cartoonists dell’ indotto di reggio emilia, che hanno frequentato il corso di fumetto presso il laboratorio artistico Macchia Nera negli anni 1987, 1988 e 1989
sono lavori altamente dilettanteschi e rozzi, spesso poco originali e sotto il livello di guardia della mediocrità, ma vanno lodati comunque l’ impegno e la dedizione di tutti questi coraggiosi neofiti principianti che pur spesso completamente privi di talento hanno speso energie, tempo e anche soldi per coltivare e ipostatizzare il loro hobby preferito, anzichè dedicarsi come fanno tutti al sesso, alla droga e al rock’n’roll
nessuno di loro si è affermato nel settore, e oggi fanno tutti giustamente altri lavori più idonei e probabilmente meglio remunerativi: questo peculiare score va sottolineato ed apprezzato,in quanto è pietoso e deprimente solo alla prima apparenza di una analisi disattenta e superficiale, in realtà va invece rivalutato e stimato con maggiore onestà critica ed intellettuale, è un pò come quando si giocava la schedina, fare tredici era difficile , ma non era neanche facile fare zero, e chi ci riusciva non vinceva assolutamente nulla ma veniva ammirato, incoraggiato e consolato dagli amici e dai familiari
un altro encomiabile ed indiscutibile merito di questi seminari fumettistici del Macchia Nera (tenuti da Francesca Ghermandi, Otto Gabos e Stefano Ricci) è di avere tolto questa disgraziata gente dalla strada e dalle insidie connesse, in un bacino territoriale già fortemente destabilizzato e turbato dal definitivo tramonto dello squadrismo partigiano nonchè sbigottito ed inerme di fronte alla scriteriata deriva quercesca dell’ ormai ex Pci di Occhetto, fungendo da vera e propria ancora di salvezza per un comparto generazionale pericolosamente in balia di un contesto di disperata metamorfosi involutiva dove il triangolo della morte si stava drammaticamente trasformando nel cubicolo dell’ agonia
comune di Reggio Emilia / Assessorato Giovani, a cura di Luciano Casoli, , gennaio 1990 , brossurato con bandelle laterali, formato cm.24×22 , bianco e nero, 64 pagine
BUONISSIME CONDIZIONI
Per i morti di reggio emilia
Compagno cittadino fratello partigiano
teniamoci per mano in questi giorni tristi
di nuovo a Reggio Emilia di nuovo là in Sicilia
son morti dei compagni per colpa dei fascisti
di nuovo come un tempo sopra l´Italia intera
fischia il vento e soffia la bufera
A diciannove anni è morto Ovidio Franchi
per quelli che son stanchi o sono ancora incerti
Lauro Farioli è morto per riparare al torto
di chi si è già scordato di Duccio Galimberti
son morti sui vent´anni per il nostro domani
son morti come vecchi partigiani
Marino Serri è morto, è morto Afro Tondelli
ma gli occhi dei fratelli si son tenuti asciutti
compagni sia ben chiaro che questo sangue amaro
versato a Reggio Emilia è sangue di noi tutti
sangue del nostro sangue nervi dei nostri nervi
come fu quello dei fratelli Cervi
Il solo vero amico che abbiamo al fianco adesso
è sempre quello stesso che fu con noi in montagna
ed il nemico attuale è sempre ancora eguale
a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna
uguale ´ la canzone che abbiamo da cantare
scarpe rotte eppur bisogna andare
Compagno Ovidio Franchi, compagno Afro Tondelli
e voi Marino Serri, Reverberi e Farioli
dovremo tutti quanti aver d´ora in avanti
voialtri al nostro fianco per non sentirci soli
morti di Reggio Emilia uscite dalla fossa
fuori a cantar con noi bandiera rossa.
Il 7 luglio del 1960, i morti di Reggio Emilia furono:
- Lauro Farioli (1938), operaio di 22 anni, orfano di padre, sposato e padre di un bambino.
- Ovidio Franchi (1941), operaio di 19 anni, il più giovane dei caduti.
- Marino Serri (1919), pastore di 41 anni, partigiano della 76a, primo di sei fratelli.
- Afro Tondelli (1924), operaio di 36 anni, partigiano della 76a SAP, è il quinto di otto fratelli.
- Emilio Reverberi (1921), operaio di 39 anni, partigiano nella 144a
Brigata Garibaldi era commissario politico nel distaccamento “G.
Amendola”.